GROSSETO – Si chiama “Biblioteche innovative” il progetto, finanziato dalla Cassa delle ammende, che inizierà il 21 febbraio alla casa circondariale di Grosseto. Il progetto ha la durata di 24 mesi e prevede interventi di inclusione sociale e/o occupazionale, formazione professionale, realizzati anche mediante lo sviluppo di iniziative di collaborazione con il territorio, oltre ad iniziative educative, culturali e ricreative o mirate alla promozione della cittadinanza attiva.
Questo progetto intende realizzare attività finalizzate al reinserimento sociale attivo e consapevole dei detenuti, basate su percorsi culturali e formativi, modulari e laboratoriali, della durata di un biennio, incentrati sulla conoscenza e sull’uso esperto delle tecnologie e delle informazioni in direzione di un reale abbattimento della recidiva.
Il progetto offre l’opportunità alle persone recluse di acquisire conoscenze e competenze certificate e spendibili in ambito lavorativo; sostenere e potenziare le competenze di lettura, scrittura e comunicazione (anche con l’utilizzo delle tecnologie).
Il Progetto pone al detenuto l’obiettivo di acquisire conoscenze e competenze spendibili nell’immediato nelle biblioteche penitenziarie (centrali o di reparto) e, in prospettiva, presso le biblioteche di pubblica lettura o le biblioteche pubbliche statali; sostenere e potenziare le competenze di lettura, scrittura e comunicazione (anche con l’utilizzo delle tecnologie).
Al termine del percorso formativo, ci si attende che il partecipante sia in grado di collaborare con il personale bibliotecario, coadiuvandolo nelle operazioni di circolazione dei documenti (registrazione elettronica di prestiti, restituzioni, prenotazioni, consultazione), nel riordino della biblioteca (centrale e/o di reparto), in particolare nella collocazione dei libri; negli interventi di riparazione dei libri; utilizzare e promuovere la biblioteca come ambiente educativo, inclusivo, riabilitativo.
La rete delle scuole ristrette, fondata dal Cesp nel 2012, copre circa sessanta istituti penitenziari, dislocati in 19 regioni, con più di 150 docenti.
La direzione della casa circondariale di Grosseto, per la realizzazione di quanto previsto dal progetto “Biblioteche Innovative” ha già avviato una proficua collaborazione tra la Biblioteca del carcere e la Rete grossetana biblioteche archivi centri di documentazione, nell’ottica di una maggiore interazione tra istituzioni e cittadinanza, volta a ridurre, quanto più possibile, l’isolamento sociale e lo stigma che caratterizzano il mondo penitenziario e chi lo abita.
Anche la Biblioteca del carcere cittadino possa entrare in rete con altre biblioteche di enti pubblici, di istituti culturali, di fondazioni e di istituti scolastici del territorio grossetano che aderiscono alla Rete, nonché con gli archivi storici della Provincia di Grosseto, ampliando la possibilità di accesso alla cultura e all’informazione dei detenuti e promuovendo la realizzazione di attività culturali che rendano il carcere soggetto attivo nella comunità grossetana.