GROSSETO – “Che stiano venendo a galla le tante problematiche legate alla sanità in Toscana purtroppo non è più una novità. Basta leggere le cronache locali per rendersene conto, dove le aggressioni sono all’ordine del giorno. Poi mancanza di medici e infermieri, per non parlare della drammatica situazione nei quali versano ospedali, strutture sanitarie territoriali, ambulatori, servizi, medici di famiglia sempre più depauperati di servizi e risorse, fanno il resto”. È quanto afferma il deputato grossetano Fabrizio Rossi, coordinatore regionale Fratelli d’Italia-Toscana.
“Ultima in ordine di tempo – commenta Rossi – l’aggressione dell’infermiera psichiatrica avvenuta al Misericordia la scorsa settimana, alla quale va tutta la nostra solidarietà, non è altro la punta dell’iceberg di un servizio, quello psichiatrico, che da anni non funziona come dovrebbe. Segnalazioni di malessere che da tempo serpeggia nel servizio di psichiatria grossetano sono ormai tante. Quest’ultime non arrivano solo da parte del personale sanitario, ma anche da parte di numerosi pazienti che non trovano adeguate riposte di cura da parte del territorio”.
“Nella nostra provincia – prosegue – basterebbe guardare i dati relativi al numero dei medici in forza alla psichiatria. Salta subito agli occhi un dato allarmante: nel 2021 gli psichiatri erano 23, oggi questo numero è drasticamente calato arrivando a mala pena a circa 15 unità. Per non parlare poi del personale infermieristico, dove le unità scarseggiano e sono sempre meno. Con infermieri costretti a turni massacranti, spesso anche obbligati per mancanza di personale al rientro a lavoro subito dopo il turno di notte, con circa il 90% degli stessi stressati e a rischio burnout”.
“Le conseguenze di questa riduzione di personale, – continua – sommata ad una pessima organizzazione aziendale, fanno poi il resto con pazienti che non ricevono risposte di cura adeguate. Inoltre, la chiusura dei vari ambulatori territoriali nella provincia, come quelli di Roccastrada, Scansano e altri, e il contemporaneo ridimensionamento delle aperture di quelli di Orbetello, Massa, Follonica e Casteldelpiano, con il conseguente calo della presa in carico e gestione di questi particolari e complessi pazienti affetti da patologia psichiatrica, ha determinato un accesso quasi indiscriminato da parte di quest’ultimi presso il Pronto soccorso del Misericordia. L’ultimo baluardo dove tutti i malati possono trovare una rapida risposta ai propri svariati bisogni di salute, anche per quelli di non urgenza. Ma per il paziente psichiatrico, proprio per la complessa tipologia della malattia, il pronto soccorso non diventa il luogo adatto per dare una risposta sanitaria adeguata. Infatti sarebbe necessaria una presa in carico territoriale, con accoglienza in ambiente sereno e protetto, certamente più consono a questa particolare patologia, che ricordiamo essere legata a tantissimi fattori che vanno dal sociale, alla famiglia, all’inclusione e molto altro e che vede in campo, oltre che medici e infermieri, anche altre molteplici figure professionali, come educatori, psicologi e assistenti sociali”.
“Ma ce di più nel disastro nel quale sembrerebbe versare la psichiatria del Misericordia, ospedale, quest’ultimo, che tra l’altro serve tutta la provincia di Grosseto disponendo di soli 8 posti letto, dei quali 5 sembrerebbero occupati cronicamente da pazienti in attesa di essere collocati in altre strutture sanitarie. A questo si aggiunge poi un altro grave problema di mala organizzazione sanitaria. Quello dell’impegno quasi sistematico in reperibilità di personale infermieristico della psichiatria, che viene soventemente attivato in Pronto soccorso non “eccezionalmente”, come dovrebbe essere, ma quasi di routine per carenza di posti letto in reparto. Personale, quest’ultimo, che effettuato il turno di notte anche per quasi 12 ore di fila, si trova spesso a dover tornare al lavoro nel turno pomeridiano del giorno stesso, proprio per l’atavica carenza di personale. Una situazione più volte denunciata dagli stessi infermieri, che però non sembrerebbe trovare soluzione da parte dell’azienda. Situazioni di lavoro anomale, che creano notevole disagio e malumore tra gli operatori sanitari. E’ quindi palese l’ennesimo fallimento del modello sanitario toscano, che ha portato prima allo smantellamento e depauperamento dei servizi territoriali, poi la fuga di personale medico e sanitario verso strutture private, e infine portato all’esasperazione cittadini e malati che non trovano risposte nella sanità pubblica”, conclude il deputato grossetano, coordinatore regionale Fratelli d’Italia-Toscana, Fabrizio Rossi.