GROSSETO – La senatrice grossetana Simona Petrucci è in questi giorni a Rabat in occasione della riunione dell’Assemblea parlamentare dell’unione per il Mediterraneo (APUpM). In particolare, Petrucci è in Marocco in qualità di presidente della commissione per i diritti delle donne dei paesi euromediterranei e inoltre in rappresentanza di tutto il Senato della Repubblica.
“È un grande onore – commenta – trovarmi qui per portare i saluti all’assemblea da parte del presidente La Russa e di tutto il Senato. L’APUpM si rivelerà uno strumento decisivo per la crescita di tutta l’area mediterranea in un processo in cui l’Italia, anche per la sua posizione, vuole giocare un ruolo da protagonista”.
Simona Petrucci si sofferma poi sui temi al centro della commissione che presiede: “Accrescere la consapevolezza del divario attuale esistente tra uomini e donne nell’accesso alle discipline STEM e impegnarsi a invertire tale tendenza. Ecco l’obiettivo della Commissione per i diritti delle donne dell’AP-UPM, che vogliamo raggiungere.
L’ambiziosa proposta – continua – nasce dalla convinzione, che prende le mosse anche dal mio personale percorso professionale, che la formazione scientifica, seguita da un funzionale inserimento nel mondo del lavoro, sia in effetti un grande strumento di cambiamento nell’ottica della promozione dell’uguaglianza di genere e per l’empowerment di donne e ragazze in tutta la regione euro-mediterranea. Garantire loro l’accesso alle discipline STEM rappresenta un passaggio indispensabile per promuovere l’adozione di una prospettiva di genere anche nello sviluppo delle tecnologie necessarie alla crescita organica e sostenibile della società: lo faremo con progetti di concreta formazione nelle scuole, negli atenei e nei luoghi di lavoro, attraverso scambi di esperienze e buone pratiche e mediante la creazione di piattaforme specifiche che facciano da ponte tra formazione professionale e mercato del lavoro.
Solo così – conclude – riusciremo a determinare le condizioni migliori per riaffermare il ruolo sociale, economico e lavorativo della donna all’interno quadrante mediterraneo”.