GROSSETO – “Da Lussemburgo, sede della Corte di giustizia europea, arriva una sentenza che ristabilisce giustizia in favore di tantissimi lavoratori del pubblico impiego ai quali, una volta cessato il rapporto di lavoro, è stata negata la monetizzazione delle ferie non godute. In provincia di Grosseto potrebbero essere interessati centinaia di ex dipendenti pubblici”. Così dichiara la segreteria della Funzione pubblica Cgil di Grosseto.
«La decisione della Corte di giustizia europea – prosegue la Cgil – risale al 18 gennaio e bacchetta l’Italia che da oltre venti anni non indennizza i dipendenti che, dopo una vita di onorata carriera al servizio della pubblica amministrazione, hanno avuto il solo torto di non aver fruito di tutte le ferie di cui disponevano. Magari per carenze organizzative della struttura, magari per garantire la necessaria continuità nell’erogazione di un servizio ai cittadini. Decine, a volte centinaia di giorni di ferie accumulati e mai goduti e, alla fine, oltre al danno pure la beffa della negazione di ogni riconoscimento economico».
La legge italiana che ha introdotto il divieto di monetizzare le ferie non godute risale al 2012, erano i tempi del Governo Monti, quando bisognava stringere la cinghia dopo che il Paese era arrivato ad un passo dal default. Ma, evidentemente, l’idea di fare cassa sulle ferie dei lavoratori pubblici non poteva reggere ancora a lungo.
«Negli ultimi anni – sottolinea la Fp Cgil di Grosseto – già numerose sentenze della Corte di Cassazione hanno aperto importanti varchi, ora la sentenza dei giudici dell’Unione europea aggiunge un nuovo tassello, dichiarando la normativa nazionale incompatibile con il diritto sociale eurounitario e affermando il diritto dei lavoratori a ricevere il pagamento delle ferie non godute anche quando abbiano cessato il servizio per dimissioni volontarie o in caso di pensionamento anticipato».
«La Funzione pubblica maremmana – conclude il sindacato – avvalendosi del supporto dei propri legali di riferimento, gli avvocati Paola Pippi e Carlo De Martis, è a disposizione di tutti i lavoratori ai quali gli enti di appartenenza hanno rifiutato l’erogazione dell’indennità per le ferie non godute. Che oggi possono rivolgersi al giudice del lavoro per rivendicare il trattamento economico che la Corte di giustizia europea ha riconosciuto come loro diritto».