GROSSETO – “Sono anni che come grossetani lo avvertiamo e lo denunciamo, ma dal sindaco ogni volta ci è stato risposto che va tutto bene, magari con un post su tik tok”.
A dirlo il gruppo Grosseto Città Aperta in una nota.
“Ora – afferma il capogruppo Carlo De Martis – è arrivata la certificazione del Sole24Ore che, con la annuale classifica sulla qualità della vita, vede sprofondare Grosseto al 74° posto (su 107). Quel che è peggio è che siamo in caduta libera, perdendo ben 17 posizioni dal 2022 e addirittura 44 posizioni dall’epoca pre-Vivarelli Colonna. Ad allarmare in particolare è il dato sulla sicurezza, dove Grosseto si colloca addirittura al 99° posto, con criticità gigantesche sul versante dello spaccio di droga e dei furti in abitazione e, soprattutto, con un trend negativo che pare inarrestabile”.
“Ancora una volta, guarda il caso, gli unici indicatori positivi risalgono all’epoca pre-Vivarelli Colonna. Da quando Grosseto è amministrata dall’attuale sindaco che, per strappare qualche voto in più, si era pure inventato l’assessore alla sicurezza, siamo impantanati nei bassi fondi della classifica. Se poi nel 2021 avevamo un po’ rialzato la testa, con l’attuale giunta sul versante della sicurezza siamo finiti in basso come mai prima: da due anni non ci schiodiamo dal 99° posto. Certo, si può finire anche più in basso di così, ma se non vogliamo cominciare a scavare occorre che sindaco e assessore alla sicurezza comincino a pianificare una politica di sicurezza urbana degna di questo nome e, una buona volta, si attivino con il loro ruolo istituzionale ed il loro peso politico, se ne hanno, per ottenere quel potenziamento delle forze di pubblica sicurezza che i grossetani invocano da anni”.
“Purtroppo le premesse non sono delle migliori, anche perché l’assessore alla sicurezza sembra non riuscire a far altro che rincorrere le emergenze attraverso ‘provvedimenti toppa’, fino a rendere le toppe l’abito quotidiano. Come la decisione di rendere permanente in via Roma il divieto eccezionale di vendere alcolici, misura inevitabile al punto in cui eravamo arrivati. Praticamente una resa senza condizioni, l’ammissione di non avere alcuna strategia. In questo senso andava il ‘pacchetto sicurezza’ messo in campo da Grosseto Città Aperta, con cinque proposte concrete volte ad introdurre modalità di sicurezza integrata e partecipata con la finalità di coinvolgere organi pubblici e tessuto sociale per affrontare situazioni di degrado, marginalità sociale e bisogni di riqualificazione urbana. Proposte tutte respinte”.
“In questo senso avevamo sollecitato l’amministrazione a partecipare ai bandi che avrebbero permesso di intercettare fino a trenta milioni di euro per la rigenerazione urbana e sociale di aree critiche della città, da palazzo Cosimini a via Roma, dall’area della stazione a piazza De Amicis, il ‘piazzalone’, ma anche in questo caso ci è stato risposto picche, manifestando una straordinaria miopia politica ed un sostanziale disinteresse per i bisogni della città. Quello stesso disinteresse manifestato dal sindaco nel commentare i dati sulla qualità della vita, con dichiarazioni di sostanziale indifferenza, trincerandosi dietro al fatto che quei dati riguarderebbero l’intera provincia”.
“Peccato che nel comune di Grosseto graviti oltre un terzo degli abitanti dell’intero territorio ed è chiaro che i dati del Sole24Ore, nel bene come nel male, sono trainati in misura preponderante dalle dinamiche del capoluogo. D’altronde ricordiamo bene che uno dei primi atti del sindaco Vivarelli Colonna, all’indomani dell’elezione del 2016, fu quello di affrontare il problema della sicurezza nel centro storico rimuovendo le panchine che ospitavano i senza tetto. Caro sindaco, i problemi non si spostano, si risolvono”.