ORBETELLO – «Prosegue l’iter parlamentare della proposta di legge avente ad oggetto la costituzione di un Consorzio per la gestione ambientale della Laguna di Orbetello: alla iniziale proposta dell’onorevole Marco Simiani si è unita quella dell’onorevole le Fabrizio Rossi, per cui ora, grazie all’accordo bipartisan, vi sono buone possibilità che la legge venga approvata» afferma Luca Aldi coordinatore di Azione-Orbetello.
«In questo caso si verificherebbe una svolta epocale nella salvaguardia ambientale della Laguna: lo Stato non interviene più soltanto nelle situazioni d’emergenza, ma, tramite il Ministero dell’Ambiente, e insieme alla Regione Toscana, alla Provincia di Grosseto e ai Comuni di Orbetello e Monte Argentario, partecipa alla gestione ordinaria dell’ambiente lagunare. La presenza dello Stato dovrebbe, finalmente, garantire lo stanziamento di maggiori risorse economiche e l’apporto di ancor più qualificate competenze tecnico-scientifiche, le quali dovrebbero scongiurare l’avverarsi di nuovi disastri».
«Il condizionale in questi casi, purtroppo, è d’obbligo, perché la presenza dello Stato in un organismo di gestione non è sempre garanzia di successo, come abbiamo dovuto amaramente constatare, proprio riguardo alla Laguna: ci riferiamo all’accordo di programma sulla bonifica, che conteneva tutti i presupposti per la riuscita delle operazioni: ne faceva parte il Ministero dell’Ambiente, insieme agli altri Enti locali, il programma degli interventi era ben definito e le risorse già stanziate; ebbene, nulla ha funzionato e nel 2022 sono andati persi 28 milioni di euro su 30, che ancora, a fine anno, non sappiamo se verranno nuovamente stanziati» continua Aldi.
«Questa esperienza dimostra che in tali organismi occorrono procedure decisionali concertate, ma rapide e che facciano capo a persone di provata competenza: nel caso del costituendo Consorzio lascia ben sperare, in questo senso, la figura delineata dell’”Amministratore Unico”, che, secondo la proposta di legge, dovrà essere nominato dal ministro, d’intesa con gli altri enti, tra persone dotate di laurea magistrale, con sperimentata competenza in materia ambientale e manageriale in strutture pubbliche o private equiparabili al Consorzio: quindi persone indipendenti e competenti nella direzione e i rappresentanti politici con funzioni di controllo. Se, al contrario, questo Consorzio dovesse finire come sono finiti altri organismi, nati con le buone intenzioni, ma divenuti il parcheggio o il ripiego di politici incapaci o falliti, la Laguna sarebbe definitivamente condannata».