NICCIOLETA – Inaugurato questa mattina a Niccioleta il percorso urbano dal titolo “Niccioleta, un villaggio minerario del Novecento” he porta alla scoperta con una serie di tappe il paese del comune di Massa Marittima il cui nucleo originario fu costruito a metà degli anni ’30 del Novecento dalla società Montecatini che aveva individuato nella zona un importante giacimento di pirite.
Un progetto realizzato dal Comune di Massa Marittima e dal Parco nazionale delle Colline Metallifere con il contributo della Regione Toscana, di Massa Marittima Multiservizi e il patrocinio di Anpi comitato provinciale “Norma Parenti” e dell’Isgrec (Istituto storico grossetano della Resistenza e dell’età contemporanea). Si tratta della prima parte di un progetto più ampio che si chiama “Niccioleta 1944 – 2024” che ha l’obiettivo di ricordare gli 80 anni dall’eccidio nazi-fascista di Niccioleta del giugno del 1944 in cui furono trucidati 83 minatori. Proprio grazie a questa iniziativa Niccioleta è entrata nella Rete dei paesaggi della memoria che promuove la tutela e valorizzazione dei luoghi della memoria per diffondere la conoscenza storica e la coscienza civile.
Il nuovo percorso pedonale accompagna il visitatore alla scoperta delle principali strutture architettoniche che ancora oggi sono un’importante testimonianza in grado di raccontare com’era strutturato il villaggio minerario. Prevede la sosta in 12 punti di interesse. Tra questi il dopolavoro, i cosiddetti camerotti dove vivevano i minatori scapoli o in attesa della famiglia, la dispensa, i palazzi degli operai, il rifugio antiaereo e la villa del direttore, le case dei sorveglianti, la scuola elementare, la chiesa fino al cortile che è stato uno dei luoghi della strage nazifascista. I testi sono stati scritti da Riccardo Zipoli e tratti dal volume “Niccioleta: fotografie e immagini di una comunità mineraria “di cui è autore, Roberta Pieraccioli direttrice dei Musei di Massa Marittima e dello scrittore Massimo Sozzi con la rilettura di Alessandra Casini, direttrice del Parco delle Colline Metallifere, di Ivan Terrosi assessore comunale al decentramento e Stefano Cheleschi ex lavoratore della miniera. E’ stato realizzato anche un dépliant con il Qr Code dove è possibile scaricare il colophon e la lista dei donatori, cittadini di Niccioleta ma anche di altri luoghi, che hanno voluto contribuire economicamente per la realizzazione del progetto. I testi dei pannelli, in italiano e in inglese, possono essere anche ascoltati scaricando l’audioguida in doppia lingua dal portale izi.Travel. L’audioguida è stata realizzata dall’associazione culturale Prisma mentre la versione italiana è stata speakerata con la collaborazione dell’associazione Liber Pater di Massa Marittima.
Cosa c’è da sapere su Niccioleta
In Maremma ci sono luoghi che meglio di altri sono in grado di raccontare la particolarità delle Colline Metallifere e la loro storia mineraria. Tra questi Niccioleta, vicino Massa Marittima, il cui nucleo originario fu costruito a metà degli anni ’30 del Novecento dalla Società Montecatini che aveva individuato nella zona un importante giacimento di pirite. Accanto alla miniera sorse quindi questo villaggio; un esempio tipico del Razionalismo, stile diffuso in epoca fascista con le caratteristiche di un insediamento operaio dell’epoca dove trovavano posto le case dei minatori, delle maestranze e della dirigenza vicine agli impianti di produzione e suddivise in zone a seconda della classe sociale. Nel 1961 si contavano più di 700 residenti e la località è rimasta proprietà privata della Montecatini, poi Montedison e infine Solmine fino al 1976 quando è diventata una frazione del Comune di Massa Marittima. Con la chiusura della miniera nel 1992 il paese si è piano piano spopolato con la chiusura di molti servizi. Nonostante questo, alcuni abitanti sono rimasti e altri tornano appena possono; i nuclei familiari oggi sono 116 di cui quasi la metà composti da una sola persona. Niccioleta è stata anche teatro di una delle più feroci stragi di civili durante la Seconda Guerra Mondiale in Italia. Tra il 13 e il 14 giugno 1944, la ferocia dei reparti di polizia nazisti, formati da soldati italiani, ufficiali e sottufficiali prevalentemente tedeschi, fece 83 vittime, tutti giovani minatori che lavoravano nella miniera di pirite. Sei minatori vennero immediatamente fucilati a Niccioleta, 77 furono uccisi nel tardo pomeriggio del 14, a Castelnuovo Val di Cecina, dove erano stati trasportati.