PITIGLIANO – Dal 9 all’11 novembre 2023 la diocesi di Pitigliano-Sovana-Orbetello ha organizzato il 5° convegno interculturale e interreligioso “Le Porte del Mediterraneo. Polifonia di storie: persone, istituzioni e paesaggi in dialogo”, nella cornice della Fortezza Orsini di Pitigliano, nella suggestiva cattedrale di San Pietro a Sovana e del parco archeologico, con i patrocini di: Pontificio Dicastero della cultura e educazione, università degli Studi di Firenze-dipartimento di architettura (co-organizzazione), Ministero degli Esteri e della cooperazione internazionale (per progetto AskGate di Ashkelon), università per Stranieri di Siena-ateneo internazionale, Archivi di Stato di Grosseto, Siena e Napoli, Comuni di Pitigliano e Sorano.
“Questo convegno – spiega la diocesi -, dedicato al dialogo culturale e interreligioso, assume una particolare rilevanza soprattutto nel momento presente, segnato da grande tensione e dolore per il conflitto tra Israele e Hamas, con tutte le sue drammatiche conseguenze. Il pomeriggio del 9 novembre si incontreranno e pregheranno insieme esponenti delle tre religioni abramitiche: ebraica, cristiana e musulmana. Un momento di grande spessore e rilevanza chiesto alla diocesi dalla presidenza della Conferenza episcopale italiana e co-organizzato con gli uffici nazionale Cei e regionale Cet per il dialogo interreligioso.
La “Fratelli Tutti” di Papa Francesco e il recente Manifesto di Marsiglia “Per una Teologia dal Mediterraneo” di settembre 2023, hanno segnato l’indirizzo, facendo esperienza di una “fraternità aperta, che permette di riconoscere, apprezzare e amare ogni persona al di là della vicinanza fisica, al di là del luogo del mondo dove è nata o dove abita”, per “rivolgersi a tutti i fratelli e le sorelle”.
Il 9 novembre aprirà il convegno la presentazione della pubblicazione “Polifonia di storie. Persone, istituzioni e paesaggi dell’antica diocesi di Sovana al tempo di Michelangelo Merisi da Caravaggio”, frutto inedito di attente e approfondite ricerche direttamente effettuate dagli istituti del polo culturale diocesano, coordinato dall’ufficio diocesano beni culturali. Il volume in uscita il 9 novembre è edito a cura di S.E. Monsignor Giovanni Roncari e la prefazione di Tomaso Montanari che offrirà anche la prolusione al convegno. Seguiranno “nuovi spunti di ricerca” con risultati assolutamente inediti, circa gli ultimi due anni di vita di Caravaggio (professoressa Roberta Lapucci), il confronto sorprendente tra la prospettiva della cattedrale di Sovana e lo sfondo del Sacrificio di Isacco di Caravaggio (professoressa Cecilia Luschi), lo studio di un graffito cinquecentesco sul muro all’ingresso di Porto Ercole (PhD student Beatrice Stefanini) e una relazione sulla fondazione di Porto Ercole (Lorenzo Fusini).
“Il pomeriggio sarà segnato da un evento a cui proponiamo di dedicare la massima attenzione. Un forte momento di incontro e spiritualità interreligiosi per la pace, tra la sinagoga, la cattedrale di Pitigliano, un simbolico luogo di preghiera musulmano in mancanza di una moschea e il Palazzo Orsini, dove nella piazzetta dai presenti e dai leaders religiosi sarà invocato il dono della pace. L’incontro si concluderà nella adiacente sala Ildebrando con uno scambio di pensieri e un dialogo fondato sul Manifesto di Marsiglia, firmato anche da Papa Francesco”.
Saranno presenti oltre al vescovo Roncari, anche Elena Servi, presidente de “La Piccola Gerusalemme” e il presidente nazionale dell’amicizia ebraico-Cristiana Marco Cassuto Morselli, l’Imam Hamdan Al Zeqri, responsabile UCOII del dialogo interreligioso. Da Gerusalemme il vicario patriarcale Monsignor Piotr Zelazko (Delegato del Patriarca dei latini di Gerusalemme S.B. Card. Pizzaballa), il diacono Sobhy Makhoul, cancelliere dell’esarcato Maronita di Gerusalemme, il prefetto di Grosseto Paola Berardino, il direttore dell’ufficio nazionale Cei per il dialogo interreligioso Don Giuliano Savina e la responsabile regionale per il dialogo interreligioso Luisa Locorotondo.
Il 10 novembre vedrà la mattina dedicata agli archivi storici diocesani (evento aperto) con una tavola rotonda che discuterà su “Risorse di archiviazione, accesso alle fonti e consultabilità”, promosso dalla conferenza episcopale toscana, guidato dalla dottoressa Barbara Adamanti, direttrice dell’archivio storico di Pitigliano.
Il pomeriggio, invece sarà aperto dal simposio “Siti archeologici modellati da diverse culture e popoli”, con interventi riguardanti il progetto AskGate ad Ashkelon finanziato dal Maeci e affidato a Cecilia Luschi docente al dipartimento di architettura dell’Università di Firenze. La professoressa modererà il simposio con interventi della professoressa Elisabetta Boaretto, ricercatrice Weizmann Institute of Science, dell’archeologo Dan Bahat, della PhD Marta Zerbini (Dida-UniFi) e della PhD student Novella Lecci (Dida-UniFi). I temi trattati riguarderanno il sito di Santa Maria in Viridis ad Ashkelon centro di culture e religioni in sintonia e convivenza nel passato, alcuni siti religiosi di Gerusalemme e non solo.
Concluderà il convegno la mattina di sabato 11 novembre, trasferendo l’attenzione a Sovana. La giornata inizierà con la visita della suggestiva cattedrale romanica e della mostra documentale che ospita fino al 18 novembre, dedicata ai 950 anni dell’ascesa al soglio pontificio di San Gregorio VII – Ildebrando da Sovana (dell’architetto Renaldo Fasanaro). L’attenzione sarà poi spostata alle Vie Cave e alla Tomba Ildebranda, da dove sarà possibile comparare lo scorcio verso la cattedrale e lo sfondo del Sacrificio di Isacco di Caravaggio.
“Al di là del convegno, che vuole segnare un momento di forte dialogo culturale e religioso, sottostà l’idea che più delle grandi organizzazioni, le piccole realtà decisamente più “incarnate nel territorio” possono leggere esigenze concrete e comunicare volontà forti e motivate a favore del dialogo e della pace. La Chiesa in particolare, come anche le altre istituzioni religiose e le realtà territoriali, potrebbero manifestare un ruolo fondamentale in questo percorso e anche in questo momento storico di non facile comprensione. In fondo, il sogno di La Pira, è ancora formidabilmente attuale”.