SCANSANO – Si intitola “La mamma delle bambole” la mostra inaugurata venerdì 22 al Museo archeologico, della vite e del vino di Scansano. In esposizione le bambole della “Sora Argia” come è sempre stata chiamata la signora Argia Galeazzi Santini (1902 – 1982).
«La signora Argia era poi una sarta di grido. Da lei si trovavano gli ultimi figurini dei modelli, le stoffe più in voga. Da lei si servivano le signore della città», scriveva Renata Caprini Ginesi in un articolo su Confronto, giornale della diocesi di Sovana, Pitigliano, Orbetello. La figura di Argia è stata raccontata in vari libri di Luciana Bellini: “C’è una volta in Maremma”, in “Racconti Raccontati”, in “Donne di Maremma”.
«Questa mostra vuol far conoscere agli scansanesi più giovani e a chi Scansano l’ha scelto per vivere una storia “piccola” del nostro territorio, “piccola” ma che affonda le radici in un passato, dal quale noi veniamo – spiega il sindaco Maria Bice Ginesi -. Noi siamo quello che siamo grazie anche a tutti coloro che ci hanno preceduto, a coloro che abbiamo conosciuto, alle storie che ci hanno raccontato; è un modo di riscoprire la nostra cultura: conoscere il nostro passato ci dà la possibilità di poterci confrontare con chi ha un passato differente per sentirsi sempre più vicini tra generazioni, tra culture e crescere insieme».
«Ecco il perché di questa mostra. Ringrazio tutti coloro che hanno contribuito alla sua realizzazione, ma un grazie particolare va alla signora Liana Santini, figlia di Argia, la giovanissima 92enne, e alla sua famiglia tutta».
La mostra sarà aperta con gli orari del Museo Archeologico e della Vite e del Vino.