GROSSETO – «Estate 2023 in Maremma con “prezzi alle stelle”? Anche no. Se da una parte la percezione di un generale aumento dei prezzi per beni e servizi rivolti principalmente ai turisti (ma fruiti anche dai residenti) non può essere negata o nascosta, dall’altra, secondo Confcommercio Grosseto, va spiegata e ricondotta nell’alveo della realtà dei fatti. A cominciare dal tormentone sul caro-ombrellone che, puntuale come un orologio svizzero, agli inizi di agosto torna a occupare gli spazi degli organi di informazione anche quest’anno». Così Confcommercio Imprese Grosseto commenta la questione dei prezzi estivi.
«Cominciamo con l’inquadrare la presunta problematica nel suo contesto di riferimento – esordisce Giulio Gennari, presidente di Confcommercio Grosseto –. Viviamo in un periodo storico in cui l’inflazione è ai livelli più alti mai registrati negli ultimi decenni: 6% su base annua nel mese di luglio secondo l’ultima stima Istat; era il 6,4% a giugno. Superfluo sottolineare che con l’inflazione hanno a che fare tutti: sia i cittadini/turisti che consumano prodotti e servizi, sia gli imprenditori che quei prodotti e servizi mettono sul mercato dopo averli a loro volta acquistati o trasformati dai loro fornitori. Per restare nel focus degli stabilimenti balneari va inoltre rilevato che a oggi non esistono praticamente più ‘bagnetti’ tout-court, ovverosia del tutto ‘sganciati’ da una qualsiasi altra attività commerciale, che, dunque, per quanto detto non può essere estranea al circolo inflattivo accennato».
«È altrettanto evidente – sottolinea Gabriella Orlando, direttore Confcommercio Grosseto – come l’aumento dell’inflazione non è determinato in maniera diretta né dal cittadino/turista, né, tantomeno, dal singolo imprenditore. Entrambi sono vittime di decisioni prese molto, ma molto più in alto delle loro teste».
Se quello descritto da presidente e direttore di Confcommercio Grosseto è il contesto generale entro il quale tutte le imprese sono costrette a muoversi, l’analisi del cosiddetto caro-ombrellone viene affidata a chi, tutti i giorni, si trova sul fronte dell’accoglienza turistica in spiaggia come Federico Galli del Bagno Moderno di Marina di Grosseto, associato Sib-Confcommercio. Secondo Galli le dinamiche di prezzo sono influenzate da moltissime variabili di cui l’utente non riesce a rendersi conto nell’immediatezza e per questa ragione non ne tiene conto. Ecco, allora, che la prima impressione percepita, ad esempio sull’affitto giornaliero di ombrellone e lettini rischia di travisare del tutto una politica che invece, secondo Confcommercio, è proiettata a un ribasso complessivo.
«Il ‘giornaliero’ ha un costo più elevato perché è riferito al ‘giorno perfetto’ – afferma Federico Galli –. Cioè il cliente sa già che la giornata per la quale chiede l’ombrellone è una buona giornata che gli consentirà di stare sicuramente al mare e di godere di tutto il sole possibile per tutto il tempo che vuole. La singola postazione in spiaggia, dunque, ha un valore maggiore. Nel caso degli abbonamenti, invece, il prezzo medio giornaliero è sensibilmente più basso perché la prenotazione per un lungo periodo mette al riparo l’impresa dalla piaga delle improvvise disdette. Le previsioni meteorologiche sono per noi imprenditori un problema proprio per le prenotazioni ‘brevi’, perché non danno certezza di lavoro. E il più delle volte senza alcuna ragione, visto che spesso non si realizzano nei fatti».