SCARLINO – Le associazioni dei diportisti di Scarlino, Comitato Porto Canale e Associazione Amici del Porto, tornano a criticare l’operato della Marina di Scarlino e della Promomar. Critiche che come spiegano in una lunga nota riguardano i rapporti tra chi gestisce il porto e appunto proprio le associazioni degli utenti.
«Oggi – scrivono le due associazioni -, nei confronti di La Marina e Pro.Mo.Mar sono in corso vari procedimenti giudiziari: dalla questione IMU che vorrebbero far pagare agli Utenti, pur essendo semplici titolari di un diritto di godimento e non proprietari, al disconoscimento inaspettato ed incomprensibile della Commissione Utenti e della rappresentatività delle due Associazioni, al rifiuto categorico di poter verificare le spese di gestione, nonostante il contratto integrativo, da loro liberamente sottoscritto, lo imponga. Vogliamo ricordare che sull’IMU si è già pronunciato un arbitro che ha dato ragione a noi utenti. Ovviamente, e proprio da quando ci è stato impedito di fare le verifiche, le spese di gestione sono aumentate notevolmente».
«In aggiunta – scrivono ancora – , la cosa che non può essere più tollerata e che tutti, iscritti e non iscritti alle due Associazioni, devono sapere – poiché si tratta di cifre considerevoli – è che le spese legali che La Marina e Pro.Mo.Mar sostengono per difendersi in giudizio, vengono, indipendentemente dal risultato dei contenziosi, sempre poste a carico degli utenti. Quindi, o che vincano la causa o che la perdano, le spese legali non le pagano, perché sono sempre a carico dei soliti! Un paradosso! Una vera presa in giro! Da qui si comprende la riluttanza da parte di società di gestione e concessionaria nel farci controllare i conti».
«Ci sono poi altri sospesi con cui vorremmo misurarci, ma che incomprensibilmente eludono. Ai Marina Resort lo Stato autorizza, in una logica di promozione del settore, di applicare ai propri Utenti l’aliquota Iva al 10% invece che del 22%, con un risparmio sostanzioso da parte degli utenti. La Marina di Scarlino si rifiuta invece di applicare l’IVA agevolata, nonostante sul loro sito internet si pubblicizzino come il miglior Resort del Tirreno. Appellandosi a non ben precisate ragioni, negano qualsivoglia confronto con le Associazioni rappresentative, senza tenere conto che per loro si tratterebbe di una partita di giro e non di un costo».
«Per non parlare poi dei procedimenti giudiziari che Concessionaria e Società di Gestione hanno promosso circa un anno fa contro soli due utenti, nonostante utilizzino il loro posto barca da ben oltre dieci anni con la stessa imbarcazione, appellandosi alle dimensioni eccessive della loro barca».
«Ci chiediamo quindi per quale motivo le altre almeno cento barche fuori misura presenti nel porto vengono tollerate. Anche in questo caso ci domandiamo per quale motivo se Pro.Mo.Mar e La Marina, per loro calcoli errati, perdono le cause, le spese legali dobbiamo pagarle noi Utenti»
«.I primi di luglio, con nostra sorpresa e perplessità, ci è giunta da parte dei legali de La Marina e Pro.Mo.Mar una richiesta di incontro, per cercare di trovare soluzioni extragiudiziarie alle diverse questioni. Abbiamo partecipato con piacere e con spirito costruttivo, seppur consapevoli delle difficoltà a rapportarsi. Dall’incontro è emerso il loro primario interesse per il solo problema IMU, che avrebbero voluto sanare con una proposta, che riteniamo irricevibile. Per parte nostra abbiamo consegnato un documento con tutte le nostre richieste, rimanendo in attesa delle loro proposte».
Nel frattempo, per quanto ci è stato riferito, e con lo stile che preferiamo non esplicitare in termini ancor più chiari, la dirigenza della società di gestione ha richiesto in via riservata un incontro con uno dei presidenti delle due Associazioni degli Utenti, esplicitando senza mezzi termini, la necessità di “scaricare” l’altro presidente. Questi sono il clima conciliativo e l’humus culturale che questa classe dirigente predilige! Da una parte vuole trovare soluzioni, magari col sorriso sulla bocca, dall’altra colpisce alle spalle spregiudicatamente per dividere gli Utenti».
«Nei nostri annosi conflitti, che producono solo discredito al Porto e alla collettività scarlinese, abbiamo più volte cercato di coinvolgere l’Amministrazione Comunale, ma nessuno ha inteso prendere sul serio le nostre legittime rimostranze».