CASTIGLIONE DELLA PESCAIA – «Da quelle tre croci viene un anelito di speranza» così don Paolo Gentili spiega l’idea di intitolare una delle tre croci della Via crucis di Castiglione della Pescaia al giovane Lorenzo, morto tragicamente il 16 agosto scorso. Insieme a lui sarà un modo per ricordare «tutti i ragazzi e ragazze prematuramente scomparsi nel nostro borgo negli ultimi decenni».
Le croci erano state posizionate a Pasqua, poi non sono state più tolte. Ora arriva l’idea di don Paolo, condivisa con la famiglia.
Di seguito la lettera che don Paolo Gentili vuol far arrivare ai fedeli e alla comunità.
«Sulla loro fronte quel segno»
«Sapevo che erano cristiani, perché tracciavano sulla loro fronte il segno di croce». Questa espressione è molto antica, trascritta negli Atti di sant’ Afra, martire ad Augusta (Baviera) nel 304 .
Sembrerebbe riferita a un pagano che osservava incantato la fede di San Narciso e del suo diacono, mentre tracciavano, come ogni cristiano all’inizio e al termine di ogni giornata, quel segno salvifico.
Per la popolazione di Castiglione della Pescaia le tre croci, alte più di cinque metri, sono oggi memoria della Passione Vivente, che ha permesso di vivere in modo nuovo la Pasqua 2023. Sono state coinvolti oltre 200 figuranti e circa 80 volontari per il servizio d’ordine, decine di uomini e donne impegnate nella cucitura degli abiti o nelle scenografie, coronate da una folla di un migliaio di persone, che ha permesso di trasformare la parte antica di Castiglione in una nuova Gerusalemme.
Il popolo, condotto da don Francisco e dalle suore, ha vissuto momenti toccanti fino a quando, sotto una pioggia scrosciante, un forte tuono ha coinciso con lo spirare di Gesù a cui poi in Chiesa è seguito l’incontro del Risorto con la Maddalena.
«C’è un Paradiso anche per il ladrone»
Già, perché, per noi credenti la croce è segno di resurrezione. È il momento in cui l’uomo giusto per eccellenza, Gesù, si consegna perché anche il ladrone trovi spazio in Paradiso.
È soprattutto il tempo in cui la Madre delle madri, la Vergine Maria accoglie e cura le ferite del Figlio, come ben raffigura la Pietà di Michelangelo.
Abbiamo avvertito intensamente questo abbraccio dedicato ai pescatori di Castiglione a cui non è più concesso fare i lavoro dei padri (ne sono rimasti tre, mentre pochi anni fa erano una ventina), ai turisti in cerca di riposo ma anche di un sapore spirituale nuovo, ai nostri giovani in crescita desiderosi di dare un senso grande alla vita.
La Parrocchia infatti ultimamente si sta legando in un’alleanza benefica con le Istituzioni, per offrire loro un mondo migliore. Il Comune ha co-organizzato la Passione vivente, il Dirigente Scolastico ha diffuso i moduli per la partecipazione in tutte le famiglie, la Scuola Materna Vittorio Emanuele ha collaborato creando abiti per i piccoli angeli.
«Le braccia della croce accarezzano i giovani volati in cielo»
È con questa passione nell’animo che è nata l’idea di dedicare la croce che ha portato Gesù a Castiglione, e anche le altre, a Lorenzo, un giovane ventenne la cui vita si è tragicamente interrotta il 16 agosto scorso e, insieme con lui, a tutti i ragazzi e ragazze prematuramente scomparsi nel nostro borgo negli ultimi decenni. A Castiglione della Pescaia il senso di paese è molto forte e la perdita di Lorenzo ha lasciato una ferita aperta in tutti noi, in particolare tra i volontari della Croce Rossa e della Misericordia, dove svolgeva il suo servizio.
Così, quando è stato proposto ai suoi genitori di mettere una targa sulla croce centrale in suo ricordo, i loro occhi aridi si sono bagnati di nuovo di lacrime e hanno sentito come una carezza di Dio sulle loro ferite.
Lo faremo nei giorni dell’Assunta, quando c’è il Palio Marinaro, nel quale molti giovani e intere famiglie sono coinvolte. Sarà proprio lo sguardo di Maria a darci conforto e a farci vedere d’ora in poi in quelle croci Lorenzo, e tutti i giovani come lui, che ci guardano dal cielo.