ARATRICE – Tutto inizia da nome e un cognome: Gioacchino Nannoni, il quale si cimenta nella non facile impresa di trasformare una vecchia casa padronale in una distilleria, nel cuore della Maremma. Un territorio ricco e selvaggio, dove non era ancora sviluppata una cultura della vinaccia, ma nel cui potenziale, Gioacchino ha da subito creduto.
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Oggi, quella distilleria costruita ad arte da Gioacchino Nannoni in parallelo ad altre aziende che si sono rivelate pioniere del territorio, rappresenta un’eccellenza in Maremma e, con in mezzo secolo di storia, traccia una linea di continuità tra la tradizione e l’innovazione.
I tempi sono cambiati, alcuni volti pure, ma i 50 anni dalla nascita della distilleria Nannoni sono stati celebrati durante l’immancabile appuntamento della festa d’estate e il discorso inaugurale di Priscilla Occhipinti, Maestro distillatore oltre che da anni titolare della distilleria Nannoni.
«Oggi non festeggiamo solo i cinquanta anni della distilleria – ha esordito -, ma anche i venticinque anni da quando io ho iniziato a distillare. Un giorno dicevano di me che ero una giovane distillatrice donna, ora dicono solo che sono una distillatrice donna. E poi oggi è Santa Priscilla. quindi festeggiamo ben tre ricorrenze».
«Siamo partiti da una casa diroccata – ha proseguito Priscilla – che non era così perfetta e sulla quale Gioacchino aveva investito i suoi soldi. Il suo motto era audere, osare. E penso che l’audacia più importante sia stata quando, 25 anni fa, Gioacchino mi ha messo nelle mani la distilleria con la fiducia e l’affetto. Ad oggi, godo ancora della fiducia e dell’affetto di Rossana e di Lorena, che hanno creduto in me. Le cose sono cambiate, grazie a venticinque anni di lavoro prima e altri venticinque dopo»
Ed è soprattutto negli ultimi tre anni che la distilleria ha vissuto una vera e propria trasformazione, andando ad arricchire la produzione di altri distillati, spaziando dal whisky al brandy, dal gin alle sue numerose declinazioni nella speciale collezione dedicata allo zodiaco. E poi Il vermouth, il bitter, il Maremmamaro e tantissimi e variegati prodotti dove le grappe fanno da punta di diamante della produzione.
«In tre anni – ha aggiunto Priscilla- da una certa produzione siamo arrivati al 50% in più, non peggiorando la qualità, ma sfruttando i mesi nei quali ero ferma. Non solo: la grappa all’inizio rappresentava il 98% della produzione, adesso è il 60% di tutto quello che produco e l’altro 40% sono tutte cose che vengono dalla mia immaginazione, a volte le sogno la notte le ricette»
«L’augurio – ha concluso – è che, crescendo la distilleria, cresca anche la Maremma e che una Maremma che sta crescendo aiuti la distilleria a crescere. Io mi sento un bene del territorio, mi sembra di essere al servizio di quello che ho, per poter tramandare una conoscenza che in parte mi è stata tramandata e per poterla tramandare ai posteri e per me questo è veramente importante».
Per l’occasione, la sindaca di Castiglione della Pescaia, Elena Nappi, ha insignito la Distilleria Nannoni dello speciale riconoscimento istituito dal Comune per il centenario di Italo Calvino e riservato alle eccellenze del territorio. A Priscilla Occhipinti è stata consegnata una targa di conferimento del premio Italo Calvino. Presenti anche la sindaca di Civitella Paganico, Alessandra Biondi, e il sindaco di Grosseto, Antonfrancesco Vivarelli Colonna.
Altri riconoscimenti e regali sono stati consegnati durante la cerimonia. Tra questi, lo scatto esclusivo di un’aurora boreale realizzato da Luca Bracali, documentarista di Kilimangiaro presente alla cerimonia, e due opere del pittore grossetano, Loreno Martellini. Alla cerimonia è intervenuta anche Argia, personaggio della tradizione maremmana.