GROSSETO – Lo scorso anno, a giugno, disputò il Mini Passalacqua con la maglia del Roselle. Dodici mesi dopo ha vissuto da protagonista le finali scudetto under 14 contro Juventus, Parma e Padova, con la maglia della Fiorentina. Una stagione incredibile quella del portiere Tommaso Mazzi, grossetano, classe 2009, da molti addetti ai lavori considerato un predestinato, con skills da campione. Poco più di un bambino, ma già abituato ai riflettori e ai corteggiamenti di osservatori e tecnici di società importanti.
Oggi Mazzi è probabilmente il miglior numero uno in Toscana di quell’età, uno dei top in Italia.
Ciliegina sulla torta il premio “Best Goalkeeper” al Sardegna Talent Trophy, torneo internazionale con gli under 14 più talentuosi del continente e squadre del calibro di Liverpool, Ajax, Bayern Monaco, Benfica, Empoli, Valencia, Inter e Roma. Tutti concordi nell’assegnare il trofeo di Miglior portiere all’estremo difensore della Fiorentina.
Eppure la stagione 2022-2023 non era iniziata benissimo. A luglio il salto dal Roselle (dove lo allenava il padre Giacomo, già portiere in serie A) alla Fiorentina. Pochi allenamenti, solo un mese per mettersi in mostra e poi subito un problema: appendicectomia e 45 giorni di stop. A novembre le prime gare da titolare. Prestazioni di livello altissimo, dando prova di maturità, personalità, piedi buoni (sia il destro, naturale, che il sinistro).
E la maglia da titolare – Tommaso – non l’ha più lasciata, né in campionato, né quando si disputavano tornei prestigiosi in Italia e all’estero. La Fiorentina, grazie anche alle sue parate, è arrivata a disputare le finali scudetto, piazzandosi – alla fine – al terzo posto. Mazzi ha fatto davvero la differenza, in molte partite. Nella vittoria per 1 a 0 contro la Roma a Trigoria, nello scontro con i coetanei della Juventus nonostante la sconfitta. Nelle sfide con Bari, Lazio ed Empoli. Ammirato e talvolta applaudito anche dagli avversari, coetanei di enorme talento, che tra 5-10 anni saranno probabilmente uomini mercato, ambiti da grandi club.
Tra le soddisfazioni di questa indimenticabile prima stagione a Firenze anche le convocazioni con i più grandi: gli under 15 viola. Titolare a Sassuolo in campionato con i 2008, aggregato alla rosa in diverse circostanze.
In sintesi, Tommaso pare destinato a rinverdire la tradizione dei numeri uno offerti dalla Maremma al professionismo: da Gino Ferioli a Guido Bistazzoni, da Cristiano Scalabrelli a Giacomo Mazzi, l’ultimo portiere grossetano ad aver disputato una gara di serie A, 25 anni fa.
Tornando alle origini, prima di passare alla Fiorentina (era monitorato anche da Atalanta, Empoli, Bologna, ed Entella), Mazzi ha disputato 4 anni a Roselle, mostrando fin da piccolo un potenziale non comune, anche come giocatore di movimento. E Giacomo, il padre, l’uomo che per primo gli ha messo un pallone tra i piedi quando ancora Tommaso faticava a camminare, cosa ne pensa di questo battage intorno al portierino gigliato? Lo protegge e predica misura, umiltà, lavoro. A dire il vero non ce n’è bisogno. Tommaso ha insita la cultura del lavoro e sa bene che il ruolo di portiere è prima di tutto una condizione mentale. Un conto è avere indossato i guanti e tutt’altra cosa è essere un portiere…
Ormai questa prima stagione a Firenze si è conclusa. Per Tommaso pochi giorni di vacanza in Maremma e si riparte per una nuova avventura. Ancora impegno e sacrifici, prologo a ogni ambizione. Perché si arriva ai massimi livelli attraverso un mix in cui conta – è vero – anche la fortuna, ma senza la volontà di migliorare, la fatica sul campo e il carattere, il talento non basta.