GROSSETO – Avanti con il Polo agroalimentare che sorgerà a Rispescia, nell’area dell’ex Enaoli. La Provincia di Grosseto ha inserito in bilancio il finanziamento di 2 milioni e mezzo di euro, di cui 1milione e 718mila euro coperti da contributo statale e 838mila euro da contributo regionale.
«Dopo anni di stop finalmente possiamo dotare il nostro territorio di questa importante infrastruttura – afferma Gianni Chelini, sindaco di Capalbio e vicepresidente della Provincia di Grosseto con delega al Polo agroalimentare -. La situazione che avevamo ereditato dalla precedente amministrazione era sostanzialmente compromessa: i finanziamenti erano decaduti, in quanto non erano stati utilizzati entro i termini previsti, e abbiamo rischiato di perdere 2 milioni e mezzo di euro. Appena si è insediata la nuova amministrazione provinciale ci siamo mossi subito per tentare di riattivarli e dopo varie riunioni e due viaggi al Mise insieme al presidente Limatola, gli uffici provinciali hanno rivisto il progetto con le indicazioni ricevute e anche il Ministero ci ha dato una risposta positiva. A questo punto entro fine luglio la Provincia procederà con l’affidamento degli incarichi professionali per la redazione della progettazione esecutiva ed entro tre mesi circa auspichiamo di poter procedere con la gara per l’affidamento dei lavori e la realizzazione del fabbricato destinato ad ospitare il Polo per l’industria e la trasformazione agroalimentare in Toscana. Come da cronoprogramma concordato con il Mise e la Regione Toscana, i lavori dovranno concludersi entro due anni».
«Non occorre grande sensibilità per comprendere l’importanza del Polo agroalimentare per una terra come la Maremma Toscana che ha una chiara vocazione per l’agroalimentare – prosegue Chelini –. L’interconnessione tra questa infrastruttura, destinata a diventare un punto di riferimento sotto il profilo della ricerca e del trasferimento di innovazione per il comparto agroindustriale, e le innovative forme di governance avviate sul territorio come il distretto rurale della Toscana sud e il distretto biologico della Maremma di recente istituzione, può restituire al sistema imprenditoriale locale vantaggi competitivi evidenti, purché vengano ascoltati i reali bisogni delle imprese e non diventino realtà autoreferenziali».
La gestione del Polo per l’Industria e la Trasformazione agroalimentare toscana, con determinazione dirigenziale n. 670 del 28 06 2021 è stato aggiudicato a Confagri srl, in qualità di soggetto mandatario della Rete Agroindustriale Toscana.
«Il centro, interpretando la domanda di innovazione che parte dalle aziende del comparto agroalimentare della provincia di Grosseto – aggiunge il presidente della Provincia, Francesco Limatola – diventerà il punto di incontro tra il mondo della ricerca e quello della produzione e trasformazione, fornendo servizi avanzati, che contribuiranno ad aumentare la competitività delle nostre filiere olivo-oleicola, vinicola, cerealicola, zootecnica ed ittica».