GROSSETO – E’ stata fissata al 24 ottobre prossimo la prima udienza al cospetto delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione per il ricorso presentato da SIB, Sindacato italiano dei Balneari di Confcommercio, contro le sentenze dell’adunanza plenaria del Consiglio di Stato che nel 2021 hanno smontato la legge 145/2018 con la quale il primo Governo Conte aveva prorogato fino al 2033 le concessioni demaniali marittime.
Ne dà notizia Daniele Avvento, presidente del SIB-Confcommercio della provincia di Grosseto.
“Si tratta di due sentenze fortemente criticate dal mondo accademico – sottolinea Avvento – Qualche autorevole giurista le ha definite persino ‘inquietanti’. Sin dal momento del loro pronunciamento il SIB non è stato con le mani in mano, e pur cercando anche soluzioni diverse attraverso un costante confronto con il Governo ha da subito intrapreso la strada giudiziale impugnando i provvedimenti della Plenaria del Consiglio di Stato innanzi alla Corte di Cassazione a Sezioni Unite”.
“Il Consiglio di Stato è stato detto e ripetuto – prosegue Avvento – con queste sentenze, in un eccesso di giurisdizione, si è sostituito al Legislatore, alla Corte Costituzionale e persino alla Corte di Giustizia dell’Unione europea. Era pertanto non solo opportuno ma doverosa la loro impugnativa. Lo abbiamo fatto con il convinto patrocinio di autorevoli giuristi come la professoressa Maria Alessandra Sandulli e il professor Romano Vaccarella. Con questo ricorso – sottolinea Avvento – abbiamo impedito che queste decisioni diventassero definitive. Lo abbiamo quindi fatto nell’interesse di tutti i balneari italiani indipendentemente dalla organizzazione in cui si riconoscono”.
“Siamo fiduciosi che il ricorso sarà accolto – aggiunge Gabriella Orlando, direttore Confcommercio Grosseto – stante la pluralità, fondatezza e gravità dei vizi denunciati dal SIB. Ciononostante sappiamo perfettamente che la soluzione della questione balneare non spetta ai giudici, ma al Governo e al Parlamento che hanno il dovere di rivendicare la propria potestà legislativa in merito mettendo in sicurezza il settore. Come il sindacato chiede insistentemente da tempo, ci aspettiamo che ciò avvenga con l’abrogazione della legge cd Draghi che, sostanzialmente, ha trascritto quanto deciso dal Consiglio di Stato. Sarebbe grave se ciò non avvenisse”.