GROSSETO – Firmata la “Carta d’intenti” tra il Comune di Grosseto, rappresentato dal vicesindaco Bruno Ceccherini e il Comune di Ortignano Raggiolo finalizzata alla valorizzazione delle vie della transumanza fra Casentino e Maremma. Un momento fondamentale per condividere il progetto e definire le tappe di un percorso che possa generare nuove opportunità di sviluppo sostenibile per i nostri territori.
La “Carta d’intenti” non soltanto vuole valorizzare le vie della transumanza tra Casentino e Maremma, il loro turismo lento e consapevole, ma anche rigenerare un modello agro-bio-culturale dove l’uomo e l’allevamento siano figure protagoniste come operatori economici e custodi di valori identitari del territorio in cui operano.
Il processo di marginalizzazione di molti territori montani, soprattutto appenninici, insieme all’urgenza di rispondere alle sfide dei cambiamenti climatici e sociali del nostro tempo, ha fatto rinascere l’interesse verso il fenomeno della transumanza rivisitato in chiave attuale, non tanto come spostamento di greggi, ma come pratica funzionale al presidio dei territori, alla loro valorizzazione, al ripristino delle connessioni ecologiche, alla conservazione delle tradizioni locali, alla tutela del paesaggio e della biodiversità, favorendo anche opportunità produttive indispensabili a dare una risposta al grave problema dello spopolamento.
Alcuni strumenti, fra cui il piano di azione strategico transfrontaliero per la valorizzazione delle vie della transumanza
“Cambio via”, possono rappresentare un modello metodologico da seguire, tenendo comunque conto che gli itinerari
storici fra Casentino e Maremma, anche se già mappati, non hanno ancora il riconoscimento della Regione pur potendo
rientrare nella tipologia dei cammini locali di interesse regionale regolamentati dalla LR 35/2018.
In particolare sarà opportuno effettuare una ricognizione degli elementi di valore materiali e immateriali lungo le vie
della transumanza; individuare le comunità custodi (distretti del cibo, cooperative di comunità, presidi SlowFood,ecc)
che possono rappresentare il nucleo forte, insieme ad altri soggetti istituzionali e privati, di un’originale governance del
percorso; verificare la presenza dei servizi di accoglienza per qualificarli e promuoverli.
Dall’analisi di questi studi sarà possibile identificare alcuni tratti delle vie della transumanza fra Casentino e Maremma
immediatamente fruibili, rendendone possibile anche l’inserimento nel circuito di Toscana Promozione Turistica e in
altre reti promozionali.
Soddisfatti il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna e il vicesindaco Bruno Ceccherini che commentano: “Con la “carta d’intenti” vogliamo indicare un percorso in grado di restituire ai nostri territori il patrimonio di valori e pratiche della transumanza, proiettato nel futuro, capace di generare nuove opportunità di sviluppo locale e sostenibile e inclusivo”.