GROSSETO – Il Regolamento Urbanistico arriva in Consiglio comunale, ma Grosseto Oggi non lo voterà. Ad affermarlo il capogruppo Massimo Felicioni, che afferma « Che al nostro gruppo questo regolamento urbanistico non sia mai piaciuto non è mai stato un segreto: sarà purtroppo uno strumento approvato ma già superato in alcune sue parti tanto che dovrà subito dopo la sua approvazione essere assoggettato a delle varianti. Molte sono le criticità lasciate irrisolte, non ultima quella delle infrastrutture dovuta all’aver operato urbanisticamente in modo totalmente slegato dal piano della mobilità e del traffico.»
Felicioni si dice soddisfatto che il suo gruppo abbia contribuito «a raggiungere un’importante meta utile alla città, al territorio comunale e provinciale, ai cittadini, agli operatori economici. Abbiamo inizialmente rincorso la trattazione del Ruc in IV commissione comunale intervenendo pubblicamente sulle mancate riunioni e rivolgendoci addirittura alla V commissione di “garanzia e controllo”. Questo perché la IV commissione iniziasse il proprio dovuto lavoro, con la condivisione del sindaco Emilio Bonifazi, con la disponibilità del presidente della IV commissione Lorenzo Mascagni, con quella degli uffici, e soprattutto grazie al sostanziale operato e contributo di tutti i gruppi consiliari di minoranza e maggioranza. Dopo mesi di riunioni siamo infatti finalmente arrivati a chiudere il lavoro della commissione. Lunedì lo strumento approderà in consiglio comunale con una ardua e non comune calendarizzazione delle adunanze necessarie alla trattazione dell’argomento. A pochi giorni dal natale il regolamento urbanistico inizia quel percorso necessario a poter arrivare alla sua definitiva approvazione: percorso che si chiuderà attorno alla Pasqua 2013»
«Avremo modo di esporre la nostra posizione in quel breve documento politico che verrà da noi letto in consiglio il giorno dell’approvazione – prosegue Felicioni -, quando il nostro gruppo confermerà il proprio non voto, posizione estrema ma necessaria, costretta non solo dalla volontà di non subire strumentali attacchi su storielle di incompatibilità e/o conflitti di interesse vari, ma anche per non assumersi delle responsabilità di merito, visti i non condivisi contenuti del regolamento»