SCARLINO – «Vogliamo ribadire la necessità del mantenimento del livello occupazionale attuale e di uno sviluppo futuro, senza dimenticare la sostenibilità ambientale degli insediamenti industriali» Confesercenti interviene oggi, come già successo in passato, sulla vicenda Venator chiedendo di partecipare ad un tavolo per affrontare la crisi.
«In un momento di congiuntura internazionale, con famiglie ed imprese colpite dalle conseguenze della guerra, dopo due anni condizionati dalla pandemia, il territorio maremmano è alle prese con una crisi industriale che rappresenta un terzo del pil provinciale. Se non verrà risolta l’unico risultato sarà la riduzione dei livelli di reddito, riducendo la capacità di spesa delle famiglie coinvolte, con conseguenze negative nell’economia locale».
«Confidiamo nell’impegno delle istituzioni locali e regionali competenti nella predisposizione delle autorizzazioni necessarie per la risoluzione della problematica dello stoccaggio dei gessi rossi, rifiuto industriale proveniente dalla produzione del biossido di titanio da parte dello stabilimento Venator di Scarlino – afferma il presidente Confesercenti Giovanni Caso –. Il territorio della Maremma ha bisogno di crescere, in tutti i settori, e non di arretrare».
«Per questo motivo auspichiamo l’istituzione di un tavolo provinciale sulla crisi Venator a seguito del primo incontro convocato per il prossimo 17 maggio, che coinvolga insieme ad istituzioni locali, Regione Toscana, sindacati dei lavoratori, anche le associazioni di categoria, rappresentative di quel tessuto produttivo che può vivere le conseguenze negative della crisi industriale» conclude Caso.