GROSSETO – Il disagio di viaggiare su «autobus vetusti, propensi a guastarsi con una certa frequenza» è quello che alcuni studenti pendolari descrivono in una lettera, inviata alla nostra redazione.
«L’ultima volta – raccontano – è accaduto sulla tratta che collega la città al territorio di Roccastrada. Un percorso sfortunato, visto che è almeno la terza volta in sette mesi che si verifica questa situazione. Ieri si è registrato un altro guasto a seguito di un’ingente perdita di gasolio: la tratta Montemassi – Grosseto è stata fatta completamente immersi nell’odore della benzina, con l’autobus che per di più perdeva già da Sassofortino. Siamo arrivati fino al deposito dove ci hanno fornito un altro mezzo, ma ormai molti di noi già stavano male a seguito dell’incidente: alcuni tossivano, altri avevano mal di testa, altri hanno persino rimesso».
«Ma la stessa cosa è accaduta più volte anche ad alcuni che viaggiano da e per Scansano, quasi sempre nell’itinerario di ritorno verso casa, dopo la mattinata passata a scuola: con il disagio di scendere e aspettare il mezzo successivo lungo strada. Autolinee Toscane di recente ha presentato la nuova flotta di autobus extraurbani acquistati dalla società, ma per noi studenti pendolari dell’alta Maremma per ora non si registrano novità. E visto che l’abbonamento annuale non è proprio regalato, troviamo che non sia giusto che certi problemi si registrino così di frequentemente».
«Dieci giorni fa, sul rettilineo del Madonnino, l’autista si è dovuto fermare con urgenza, poiché dal pulman fuoriusciva benzina, con l’odore che ha invaso l’abitacolo costringendo noi ragazzi a scendere. Poi è arrivata anche la comunicazione beffarda che non ci sarebbe stato mandato nessun pulman per concludere la tratta. Insomma, “arrangiatevi”. Tempo fa, invece, una ruota dell’autobus prese fuoco (comportando un’ulteriore fermata di emergenza) e poco tempo dopo un altro autobus, avendo un malfunzionamento, iniziò a rilasciare i gas di scarico all’interno. Anche in quel caso corsa fermata».
«Crediamo che questo sia un problema da affrontare – concludono i ragazzi -, in quanto non ci viene fornito né il servizio per cui paghiamo né la sicurezza che dovremmo avere. Speriamo che per avere risposte e cambiare passo non debba succedere qualcosa di più grave».