FOLLONICA – Questa mattina gli architetti di NuvolaB hanno presentato il masterplan che ridisegna l’Ilva di Follonica. Una nuova piazza, un luogo per lo sport, spazi verdi ed edifici ripensati: un progetto immaginato per riportare il cuore di Follonica nello spazio delle vecchie fonderie
«Ecco l’Ilva di domani: aperta, verde, rivolta al futuro ma con il suo passato sempre ben presente – dichiara il Comune di Follonica – Gli architetti di NuvolaB l’hanno immaginata così. Un lavoro che parte da lontano e che ha visto riunite tantissime realtà. Per arrivare alla definizione del masterplan (un lavoro imponente, che interessa molti degli edifici contenuti all’interno delle mura magonali per circa sei ettari) è stato portato avanti un lavoro corale, svolto ascoltando le realtà più disparate: dal mondo della scuola, passando per i cittadini e le cittadine, fino alle realtà culturali che in questi anni hanno ripopolato l’area».
La volontà è quella di dare nuova vita all’Ilva e recuperare in una visione complessiva di quartiere la sua forte identità, attualizzandola secondo le nuove aspirazioni ed esigenze che la città manifesta, e connettendola al resto del tessuto cittadino. L’intenzione è quella di far convivere in continua integrazione e dialogo funzioni di tipo ricettivo, come un ostello o una foresteria, di tipo ristorativo e produttivo, come botteghe artigiane e spazi per la libera professione, ma anche di tipo residenziale e, ovviamente, di tipo culturale, formativo e sportivo.
«È un progetto fondamentale per Follonica e che sarà realizzato nei prossimi anni. Sono stati presi in considerazione tutti gli edifici che oggi dovevano ancora essere riqualificati – spiega il sindaco Andrea Benini – come la torre dell’orologio, la casa con torretta, tutta la stecca delle abitazioni su via Roma ma anche gli spazi verdi, la parte dello sport, la palestra scolastica e la scuola media. Con questo progetto è stato chiesto agli architetti di dare a Follonica un nuovo centro cittadino, dove si possa vivere quotidianamente. L’Ilva non è un’isola irraggiungibile ma va riconnessa con la città. Ci sono connessioni già in essere e altre se ne possono fare. Con questo progetto volevamo rendere permeabile questo limite».
Gli architetti hanno quindi immaginato un progetto che si riconnettesse alle progettazioni già portate a termine in passato e che concludesse un lavoro decennale sull’area.
«La funzione culturale preponderante dell’Ilva è oggi già ben rappresentata degli edifici recuperati con i fondi Piuss, come la Fonderia Leopolda, oggi Teatro, la Fonderia Uno, oggi centro polivalente, e il Forno San Ferdinando, sede del Museo Magma – spiega l’assessora Barbara Catalani – Rimaneva il perno della rigenerazione complessiva dell’area, che si completerà solo con il recupero degli edifici oggi ancora in stato di rudere. Con questo progetto si contribuisce ad accrescere la complessità del luogo più identitario di Follonica, rendendolo vitale durante tutto l’arco dell’anno».
«Si tratta di un progetto di grandissima qualità – conclude il sindaco – un lavoro di squadra che parte dal lontano e che ha visto coinvolta la città. Un processo di rigenerazione condiviso che lasciamo in eredità alle generazioni future».
I fondi: Follonica è il primo Comune tra i dieci che la Regione Toscana ha ritenuto finanziabili per l’utilizzo dei fondi europei della programmazione UE 2021-2027. La proposta progettuale ha un costo totale di 10 milioni di euro, di cui il 20 percento viene coperto dalla quota di cofinanziamento da parte del Comune. Il comune di Follonica ha partecipato a una manifestazione di interesse per la rigenerazione urbana con un progetto per completare il recupero dell’area della nostra città fabbrica e ha ottenuto l’importante finanziamento risultando prima nella graduatoria regionale.
La piazza del teatro: La piazza dove affacciano due degli edifici più importanti di tutta l’area – ovvero il Teatro Fonderia Leopolda e la Fonderia Uno – oggi non ha un’immagine chiara e definita, manca identità. Il nuovo progetto la ridisegna completamente, seguendo quelli che sono i suoi percorsi già esistenti. «L’obiettivo – spiegano i progettisti – è di andare a creare una maglia di percorsi che potranno essere differenziati in forma gerarchica. Non un unico percorso ma una rete. Abbiamo quindi lavorato in modo da differenziare le varie aree di questa piazza così ampia, senza dare un unico indirizzo».
Oggi l’area è un enorme parcheggio, in futuro le macchine potranno entrare ma solo in determinati spazi. L’idea è quella di mantenere i parcheggi nell’area centrale, sfruttando degli arredi mobili per rimodulare la dimensione della piazza in vari modi, rendendola flessibile. In questo modo la piazza potrà essere modificata in base alle varie esigenze: potrà essere chiusa o potranno essere realizzati piccoli palchi per organizzare eventi. Il muro magonale ospiterà un varco, segnalato da un grande portale in acciaio, per connettere la piazza al vicino parco della Rimembranza. Non mancherà poi un’area verde ben definita: un sistema di vegetazione è stato immaginato di fronte alle costruzioni che si sviluppano su via Roma e anche ai lati della Fonderia Uno, per avere zone ombreggiate e più accoglienti. Il cortile delle costruzioni che si affacciano su via Roma sarà invece un’area di ambito per le nuove botteghe e per gli appartamenti. Infine, anche i vecchi forni delle Ringrane saranno valorizzati.
La piazza dello Sport: lo spazio retrostante l’edificio che oggi ospita la scuola media sarà la futura piazza dello sport. Oggi l’area ospita un campo da basket ma nel masterplan le aree dedicate alle attività saranno molte e diversificate. Verranno inseriti tappeti di materiali vari, per individuare diverse funzioni: il basket avrà il cemento, un’area per i più piccoli sarà realizzata con pavimentazioni morbide, ci sarà poi un’area in terra battuta dove si troveranno i tavoli da ping pong. Funzioni varie, tutte connesse al tema dello sport. Nella piazza verrà interdetto il traffico alle auto e questo permetterà di mettere in relazione in modo chiaro anche gli altri due edifici presenti nell’area: l’ex falegnameria, dove andranno le associazioni culturali e l’Università dell’età libera, e l’ostello. Gli edifici avranno infatti gli ingressi connessi alla piazza dello sport.
La Centrale elettrica: quello della ex centrale elettrica è uno spazio suggestivo ma degradato e oggi molto marginale. Nel progetto lo spazio è stato recuperato su più livelli ed è stato immaginato come un luogo aperto e sviluppato intorno alla storica ciminiera. Sarà mantenuta la divisione in due corpi e sarà realizzata una gradinata esterna che metterà in comunicazione la parte alta dell’Ilva con quella più bassa.
L’ingresso principale: di fronte al cancello dell’Ilva è stato riorganizzato il parcheggio. Entrando dall’accesso più importante dell’area, non troveremo più le auto ma la visione sarà omogenea e in continuità con lo spazio esterno. Il progetto vuole valorizzare il cancello in ghisa, creando una camminata che arriva fino allo spazio aperto di fronte al Magma e alla biblioteca.