GROSSETO – 230 ore di lezioni frontali e laboratorio, 100 ore di stage, 10 mesi di lavoro: sono questi i numeri del corso di formazione “Tecniche di primo intervento sul campo per reperti archeologici”, realizzato dall’Agenzia formativa di Arci Grosseto in partenariato con l’Università degli Studi di Siena che si è concluso questa mattina nella sede del corso di laurea in Conservazione, Gestione e Comunicazione dei Beni Archeologici, con la consegna degli attestati di frequenza ai partecipanti.
Il corso, finanziato dalla Provincia di Grosseto attraverso il Fondo sociale europeo (P.O.R. Toscana obiettivo 2 competitività regionale e occupazione), ha consentito a 10 laureati o laureandi in discipline legate ai beni culturali o archeologici di acquisire competenze relative alle tecniche di recupero dal terreno in cantieri archeologici e di primo restauro di reperti archeologici ( antropologico, faunistici e ceramici).
Più nello specifico i partecipanti hanno appreso come documentare, interpretare e contestualizzare i reperti ritrovati, informatizzare la loro catalogazione, apprendere le tecniche di recupero e preparazione dei manufatti per il trasporto e il successivo restauro. Attenzione è stata rivolta anche alllo start-up di impresa.
Particolarmente utile ai corsisti è stata l’attività di stage che si è articolata in 10 ore di musealizzazione e catalogazione dei reperti che si sono svolte al Museo archeologico della Maremma, e 90 ore di attività sul campo nello scavo di Pava (comune di San Giovanni d’Asso), nei laboratori di restauro dell’Università e alla Soprintendenza dei beni archeologici della Toscana.
Grazie al corso di formazione sono stati restaurati numerosi manufatti in ceramica di epoca protovillanoviana, etrusca e romana, provenienti dal territorio di Sesto Fiorentino, e reperti medievali– anche in maiolica – ritrovati nello scavo urbano di Grosseto e in quello del castello di Sassoforte. Inoltre, sono state organizzate visite presso i laboratori e la biblioteca del Corso di laurea.