GROSSETO – Gli “Studi per pianoforte” con le composizioni di Chopin, a cura di Alfredo Casella, e il secondo volume delle “Sonate per pianoforte” di Beethoven, edito da Ricordi. Due libri – ormai introvabili – datati 1981, firmati e “vissuti” dal loro proprietario, Antonio Di Cristofano, musicista e direttore artistico dell’Istituto musicale comunale “Palmiero Giannetti”, che li ha utilizzati come testi di studio di pianoforte.
Sono i nuovi “Pezzi da museo” in esposizione al Museo Luzzetti, al Polo culturale Le Clarisse di Fondazione Grosseto Cultura, da giovedì 30 marzo a domenica 9 aprile (è valido il biglietto d’ingresso al Museo Luzzetti, al costo di 5 euro; apertura al pubblico dal giovedì alla domenica con orario 10-13 e 16-19). Il nuovo progetto del Polo Clarisse, a cura del direttore Mauro Papa, propone dunque una nuova esposizione dopo la fotocamera “Iso Duplex Super 120” presentata dallo stesso direttore. Ancora una volta, tra le opere d’arte antica del Museo Luzzetti si mettono in mostra “oggetti preziosi” non perché di valore ma perché rappresentativi della propria vita o simboli di un’esperienza o di una memoria da tramandare. Un’opportunità aperta a tutti: chi vuole partecipare, proponendo un proprio “pezzo da museo”, può scrivere a collezioneluzzetti@gmail.com: sarà contattato per raccontare in un breve video la storia di quell’oggetto e poi esporlo per due settimane nelle sale del Museo Luzzetti.
«Tra gli oggetti per me più preziosi – dice Antonio Di Cristofano – ho scelto due libri che risalgono ai miei anni giovanili di studio del pianoforte. Sono oggetti davvero significativi nella mia vita, anche alla luce del mio percorso artistico e professionale, e decisamente “vissuti”. Chi vorrà visitare la mostra al Museo Luzzetti potrà sfogliarli e rendersene conto personalmente: tra le pagine di quei libri abbondano segni e note scritti a mano, da me o dai miei insegnanti. Tutto questo li rende pezzi unici. E non sono preziosi solo da un punto di vista personale: quei testi, risalenti ormai ad oltre quarant’anni fa, sono ormai introvabili. Riprenderli tra le mani è stato un bel tuffo nel passato, ma il loro contenuto resta per me più che mai attuale: non solo perché rimangono tuttora testi di studio ma anche perché in uno dei miei prossimi concerti all’estero, infatti, suonerò proprio una delle composizioni di Beethoven contenute in quel libro».
Oltre ad essere esposti nelle sale del Museo Luzzetti, i “Pezzi da museo” sono anche raccontati dai loro proprietari in brevi video, pubblicati sui profili social (Facebook e Instagram) del Polo culturale Le Clarisse e di Fondazione Grosseto Cultura e sul canale YouTube di Fondazione Grosseto Cultura.