SCARLINO – Si è riunita oggi, venerdì 17 marzo, l’assemblea dei lavoratori della Venator di Scarlino, per analizzare la situazione interna ed esterna alla fabbrica.
“Da quando è iniziata la crisi – dicono i rappresentanti dei lavoratori – abbiamo già perso quasi 40 posti di lavoro diretti e il resto del personale è ormai da mesi in un regime di cassa integrazione che impatta pesantemente sull’economia delle famiglie e di tutto l’indotto. Ancora più grave è la condizione delle ditte appaltatrici, che gravitano nella nostra azienda, anche loro interessate dalla perdita di posti di lavoro e, in tanti casi, senza adeguati ammortizzatori sociali”.
Il momento di profonda crisi di Venator potrebbe portare anche al blocco completo dell’attività nei prossimi mesi, se non alla chiusura definitiva. “Oltre a fattori esterni come il mercato globale e la difficile posizione finanziaria della società – ricordano i lavoratori – sul sito di Scarlino incombe il problema dello stoccaggio del gesso rosso. L’azienda in accordo con la Regione ha presentato un progetto di tipo temporaneo e reversibile che consentirebbe la continuità produttiva e consentirebbe di avere il tempo di sviluppare e autorizzare altri progetti di più lungo respiro”.
I lavoratori della Venator di Scarlino chiedono che tutte le parti coinvolte l’azienda, l’autorità regionale, le organizzazioni sindacali, lavorino e si impegnino per arrivare, nel più veloce tempo possibile, alla autorizzazione del progetto presentato, nell’assoluto rispetto di tutte le norme su tutela ambientale salute e sicurezza.
“Crediamo – concludono i lavoratori – che sia interesse di tutti arrivare ad una soluzione adeguata e sicura per lo stoccaggio del gesso rosso e che, con la buona volontà delle parti coinvolte, si possa risolvere positivamente questa difficilissima situazione”.