GROSSETO – L’intitolazione di nuove strade e piazze pubbliche, la variazione del nome di quelle già esistenti, nonché l’approvazione di targhe e monumenti commemorativi a persone decedute da oltre dieci anni, può avvenire soltanto previa autorizzazione del Prefetto. A ricordarlo i consiglieri comunali Pd che intervengono sull’intitolazione di una via a Giorgio Almirante.
Il Ministero dell’Interno ha fornito direttive alle Prefetture circa il rilascio delle autorizzazioni per intitolazioni di vie, piazze, monumenti e lapidi, scuole ed aule scolastiche o altri luoghi pubblici a persone che siano decedute da meno di dieci anni.
Stefano Rosini, in rappresentanza del gruppo consiliare del Partito democratico, ha chiesto ufficialmente di avere la documentazione del nulla osta della Prefettura, il numero di protocollo dell’atto emesso con la data di emissione e la data dell’invio al prefetto della delibera stessa con l’indicazione del numero di protocollo.
«La risposta data è stata che “non abbiamo nessun nulla osta della Prefettura” perché prima ci sarebbero dei passaggi da fare”».
«Ossia l’Amministrazione comunale deve presentare un’istanza allegando la delibera di Giunta comunale concernente l’oggetto della richiesta e la planimetria dell’area territoriale interessata. La Giunta comunale ha approvato il verbale della Commissione toponomastica riguardante la decisione di intitolare alcune vie del nuovo complesso residenziale “BorgoNuovo”. La deliberazione potrà avere attuazione solo se ci sarà l’autorizzazione della Prefettura di Grosseto» prosegue il gruppo consiliare del Pd.
«E’ evidente perciò che l’Amministrazione guidata da Vivarelli Colonna potrà andare avanti nella sua idea di intitolare una via ad Almirante solo ed esclusivamente se il prefetto rilascerà il nulla osta. Il prefetto non potrà non prendere in considerazione le manifestazioni di dissenso già espresse da larga parte del mondo sindacale, dell’associazionismo e della società civile grossetana, oltre che dal mondo politico regionale e nazionale».
«Oggi non c’è nessun motivo per dividere la nostra comunità civica e Grosseto non ha bisogno di avere tensioni a livello locale e provinciale. Facciamo perciò appello al prefetto che in modo saggio sani degnamente questa spaccatura assurda tra cittadini e Istituzione locale bocciando la proposta» conclude la nota.