GROSSETO – «Una via ad Almirante? No grazie. Via Almirante dalla storia, questa è la posizione che ci piace» afferma Daniele Gasperi, Pci Massa Marittima.
Daniele Gasperi, residente a Massa Marittima, città che ha visto conferire la medaglia d’argento al valor militare la Resistenza e alla cittadina Norma Parenti la medaglia d’oro per la Resistenza, uccisa a soli 23 anni per la sua lotta antifascista, parla a nome delle segreterie del Pci nazionale, regionale e di federazione: è un’unica voce che condanna la scelta di ricordare con un revisionismo indegno, l’idea di intitolare la via a quello che è stato un boia fascista».
«Sull’argomento pieno sostegno alle iniziative antifasciste che saranno intraprese in merito ma bisogna uscire e muoversi con azioni concrete» affermano anche dalla segreteria del Pci di Grosseto.
«Già nel 2018 avevamo fatto delle proposte concrete che mettevano al centro i fatti e la storia che ha caratterizzato la figura di Almirante. Iniziative – proseguono dalla Federazione del Pci – che potrebbero portare a far conoscere quel periodo di storia e quanto si è verificato negli anni del dopoguerra. Proprio per questo, e grazie al suo manifesto, come venne sostenuto e dimostrato nelle aule giudiziarie, dall’Unità e dal Pci di allora, con i documenti trovati nell’archivio storico del Comune di Massa Marittima e presentati in tribunale dal sindaco Rizzago Radi, il ruolo del missino che firmò, nelle vesti di Prefetto di Grosseto, non solo le leggi razziali, ma anche il manifesto contro gli sbandati con il quale chi si opponeva poteva essere fucilato immediatamente».
«La strage consumata alla miniera di Niccioleta ne è la dimostrazione concreta con queste premesse si vorrebbero ancora una volta giustiziare gli innocenti con una sorta di revisionismo pacificatore che mette sullo stesso piano, assolve, riabilita chi invece ha consentito che venissero compiuti, come alla Niccioleta, stragi di civili per il gusto di affermare le proprie ragioni. Questo non è possibile ed anzi riproponiamo che tutte le forze che hanno contribuito a liberare il Paese dalla follia nazi – fascista, che hanno scritto la Costituzione e le norme che condannano l’apologia del fascismo, si mobilitino sia a livello locale che regionale per andare a implementare strumenti, come ad esempio una specifica legge regionale, che vieti l’intitolazione di vie, piazze o altre forme a figure di fascisti che come Almirante hanno scelto e deciso di stare dalla parte xenofoba, razzista, assassina di chi ha trascinato l’Italia nel ventennio e nella tragedia conseguente alla guerra con stragi, deportazioni e assassini sanguinari che si sono consumati in varie località».
«Noi come Pci siamo per condannare senza se e senza ma qualsiasi rigurgito in tal senso, siamo dalla parte di Norma, dei fratelli Molendi, dei minatori assassinati dalla follia nazista che ha visto la collaborazione dei fascisti e mai potremmo pensare ad una riconciliazione che veda la presenza di Almirante. La storia è un’altra e chi è morto nelle stragi, nei lager o assassinato dai boia, non merita di essere ancora una volta ucciso da un buonismo che vuole restaurare quello che invece deve essere condannato in modo perpetuo dalla storia».