MASSA MARITTIMA – I musei di Massa Marittima hanno aderito dal 2019 alla rete regionale “Musei toscani per l’Alzheimer”, un progetto voluto dalla Regione Toscana che si configura come uno dei primi tentativi, in Italia e in Europa, di far interagire con le realtà museali le persone che convivono con Alzheimer, o con altre forme di demenza, dando loro l’opportunità, tramite stimoli artistici e culturali, di trovare benessere e reintegrarsi, almeno in parte, nella società.
Il primo passo è stato l’attivazione da parte della Regione Toscana di corsi di alta formazione professionale sul tema “Musei e Alzheimer”, destinati a operatori museali e operatori geriatrici delle strutture sanitarie assistite, per arrivare alla creazione di attività stabili nei musei toscani, rivolte ai malati di Alzheimer, come è avvenuto a Massa Marittima, dove al museo di San Pietro all’Orto, queste attività proseguono anche nel 2023 con il progetto “AttivaMente Arte al Museo di San Pietro all’Orto”.
Realizzato grazie alla collaborazione tra la cooperativa Zoe che gestisce i musei e l’istituto geriatrico Falusi, il progetto AttivaMente si articola in un ciclo di incontri, che si svolgono ogni venerdì. Sono iniziati l’ultima settimana di novembre e proseguiranno fino a primavera. I protagonisti degli incontri in questa prima fase sono gli ospiti dell’istituto Falusi ma il progetto è aperto anche agli anziani in assistenza domiciliare che possono essere accompagnati dai loro familiari al museo. Le attività non si limitano all’osservazione delle opere d’arte, perché i malati di Alzheimer durante questi incontri vengono coinvolti anche in piccoli lavori creativi in cui sono stimolati tutti e 5 i sensi, compreso il tatto.
“Grazie all’esperienza maturata in questi anni al Museo di San Pietro all’Orto con i malati di Alzheimer – sottolinea Irene Marconi, assessore alla Cultura del Comune di Massa Marittima – abbiamo potuto toccare con mano quanto importanti e utili si possano rivelare percorsi di questo tipo per garantire benessere e serenità a queste persone. Le opere d’arte hanno la capacità di donare emozioni profonde, rievocando ricordi e soprattutto stimolando la dimensione relazionale. Si tratta di un servizio importante che nasce da un’idea di museo come luogo aperto e inclusivo per tutta la comunità, dove poter fare esperienze gratificanti e piacevoli per tutti.”