GROSSETO – Il direttivo della sezione Anpi “Elvio Palazzoli” di Grosseto nell’ambito delle commemorazioni per il Giorno del Ricordo ha scelto di portare il proprio omaggio «a un monumento cittadino, di solito trascurato, il monumento ai partigiani della divisione Garibaldi, caduti combattendo in Yugoslavia; il monumento si trova in via Canova di fianco al centro sociale “I saggi”. Quei partigiani diedero la loro vita per la libertà e la democrazia dei paesi slavi ed alcuni di loro come altre cittadine e cittadini friulani, istriani e dalmati furono gettati barbaramente nelle foibe».
«Per non strumentalizzare la vicenda all’odio di parte, come fa ogni anno la destra neofascista, storicamente va tenuto conto di tre circostanze, gravide di conseguenze catastrofiche per quelle terre martoriate: il fascismo di confine, che cominciò nel 1919 coltivando l’odio razziale contro i popoli slavi con un’immane violenza (non per caso Mussolini annunziò le infami leggi razziali proprio contro gli slavi con un discorso tenuto nel 1938 a Trieste); l’invasione italiana, voluta dal regime fascista, della Jugoslavia con la conseguente italianizzazione forzata; la costituzione della Zona d’operazione del litorale adriatico, sotto il diretto controllo del Reich nazista, un’annessione a cui i fascisti collaborarono senza tener conto degli interessi italiani. In questo clima di resa dei conti maturò la vicenda delle foibe, che non è l’unica ad essere stata dimenticata: ricordiamo le migliaia di internati nel campo di concentramento di Gonars, gestito direttamente dai fascisti e le migliaia di ostaggi anche civili fucilati, torturati, arsi vivi dai fascisti. Un terzo dei condannati del Tribunale Speciale fascista era costituita dagli oppositori politici friulani».
«Il ricordo di questa barbarie non vuole “giustificare” il crimine delle foibe, che apertamente condanniamo, neppure pareggiare il conto incommensurabile tra “i loro morti” e “i nostri”, tanto meno tra le vittime dell’Olocausto e quelle della foibe come tende a fare la destra attuale – prosegue Anpi -. Il “Giorno del Ricordo”, piegato alle ragioni della propaganda, divide invece di unire, scopo per cui era nato, e rischia di diventare il polemico contraltare della “Giornata della Memoria”, dedicata all’Olocausto degli ebrei e di tutti gli oppositori avvenuto per mano dei nazisti e dei fascisti. Soprattutto la polemica occulta una verità storica incontrovertibile: sia l’Olocausto che le foibe sono conseguenze dirette della guerra scatenata dal nazismo tedesco e dal fascismo italiano».
L’appuntamento è per oggi, 10 febbraio, al monumento di via Canova alle ore 16.30.