GROSSETO – “Un museo dello sport per una città ed una provincia che, ormai da tempo, guardano al settore come leva di sviluppo, grazie a società virtuose, ai suoi campioni e ad eventi di rilievo nazionale ed internazionale”.
Così il delegato provinciale dell’Ussi di Grosseto, Carlo Vellutini, ripropone un’idea che era emersa nei primi anni 2000 e poi uscita dal dibattito locale. “Oggi rispetto ad allora – sostiene Vellutini – i musei hanno cambiato la loro funzione. Non sono solo luogo di conservazione della memoria, ma stanno diventando sempre di più realtà innovative che custodiscono il passato proiettandosi verso il futuro. Lo sport inoltre è sempre più legato alla cultura, al turismo, all’ambiente, alla salute e al sociale e, nella nostra realtà, ha accompagnato, con i suoi successi ed eventi, la storia recente, cittadina e del territorio, incidendo anche sull’economia locale. I musei dello sport, inoltre, stanno riscuotendo ovunque successo, che siano legati ad un club, a una disciplina o ad un intero movimento”.
Ma non c’è solo questo. “Grosseto e l’ambito turistico Maremma Toscana Sud sono stati indicati come Comunità Europea dello Sport 2024 -ricorda ancora Vellutini- dunque potrebbero legarsi ancora di più alla precedente candidatura a Capitale Italiana della Cultura attraverso un museo che entri nella rete provinciale ed in sintonia con le realtà del territorio che sono in costante crescita,come il Museo Archeologico, le Clarisse, il Museo di Storia Naturale o gli altri presenti nei vari comuni del comprensorio”.
Un’idea che nasce dunque dalle origini del movimento sportivo maremmano per guardare al futuro. “L’esperienza degli Amici del Pugilato che nel 2000 riuscirono a creare lo spazio museale all’ingresso del Municipio – aggiunge Vellutini – è stato il primo passo. Oggi possiamo riprendere quell’iniziativa per giungere ad un nuovo traguardo, mettendo insieme pubblico e privato, le società sportive, i singoli atleti, gli olimpionici, il Coni, le Federazioni sportive, le Benemerite. Grosseto sta vivendo un momento favorevole nello sport, che aiuta anche alla crescita ed al confronto nazionale e internazionale, dove noi giornalisti possiamo annoverare colleghi che custodiscono molta di quella memoria, vissuta o frutto di ricerche, e che potrebbero dare il loro contributo. Per questo lanciamo l’idea come Ussi, con il sostegno del nostro presidente e del direttivo regionale, con la speranza che possa trasformarsi in qualcosa di concreto per un percorso che sappiamo essere lungo, ma che ha dimostrato in altre realtà di funzionare, diventando un’attrattiva ed un punto di riferimento per le presenti e per le future generazioni”.