GROSSETO – Una sala interattiva per interagire con le opere d’arte, una guida virtuale per accompagnare i visitatori in percorsi personalizzati, la completa digitalizzazione del patrimonio culturale per poterne fruire in ogni forma. Il Polo culturale Le Clarisse – già Museo di rilevanza regionale – diventerà un “museo multisensoriale” senza barriere, grazie a un finanziamento europeo del ministero della Cultura da quasi 500mila euro ottenuto da un progetto presentato da Fondazione Grosseto Cultura e curato dalla società di progettazione Wav-e di Valeria Fabbroni e Aldo Lazzeri.
«Il progetto – dichiarano il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna e l’assessore alla Cultura, Luca Agresti – rientra nella visione futura che abbiamo per Grosseto. Abbiamo gettato le basi nei primi cinque anni di mandato, creando a Grosseto un’offerta culturale nuova e al passo con i tempi, adesso guardiamo al futuro e in particolare all’innovazione e alla digitalizzazione, processo che stiamo portando avanti anche in altri campi. Questo ci consentirà di essere competitivi anche con città più grandi e di continuare ad essere il riferimento per la nostra splendida provincia, come capoluogo. ringraziamo tutti coloro che hanno collaborato a questo grande successo, partendo dalla Fondazione Grosseto Cultura e dai progettisti, cui va il merito di aver conquistato le attenzioni del ministero della Cultura».
«Il nostro polo museale già nel 2019 aveva vissuto un profondo rinnovamento con la realizzazione degli spazi dedicati alla Collezione Luzzetti – dichiarano il presidente di Fondazione Grosseto Cultura, Giovanni Tombari, e il direttore del Polo culturale Le Clarisse, Mauro Papa – e ora è atteso a un nuovo importante salto di qualità grazie alla progettualità che siamo stati capaci di presentare e che è stata giudicata meritevole dal ministero della Cultura, tra le prime in Italia per entità di finanziamento. Sapremo metterlo a frutto nel modo migliore, a vantaggio dell’intera struttura museale e naturalmente di tutta la nostra comunità. Ringraziamo i professionisti che hanno curato e seguito il progetto, a partire dalla società di progettazione Wav-e, e l’Amministrazione comunale per il sostegno».
Il finanziamento complessivo ammonta a 496.500 euro ed è stato concesso in seguito alla presentazione di un dettagliato cronoprogramma di procedura e di spesa che prevede di concludere i lavori entro la fine del 2023. Il progetto è in partnership con il Club Unesco Grosseto (per garantire visibilità nazionale ai risultati), la Fondazione Polo universitario grossetano (con la quale Fondazione Grosseto Cultura condivide alcuni spazi nel polo museale, come il Museolab, per garantire il collegamento con gli studenti e accogliere laureandi), la Fondazione il Sole (che si occupa del sostegno e dell’accompagnamento di disabili) e la Camera di Commercio (per il collegamento con gli esercenti).
«L’obiettivo del progetto – spiega la presidente di Wav-e, Valeria Fabbroni – è quello di consentire una visita museale interattiva, all’insegna della facilità di accesso e delle informazioni certificate delle opere, tramite una completa digitalizzazione del patrimonio culturale. Nel museo verrà allestita una stanza totalmente interattiva, dove opere o eventi potranno essere apprezzati comodamente in una condizione immersiva e coinvolgente: il visitatore potrà interagire con schermi ad alta definizione e in modalità touchless, senza contatto fisico. Moduli ottici di tracciamento cattureranno i movimenti delle mani con precisione e il visitatore potrà interagire percependo sensazioni tattili virtuali proiettate mediante la tecnologia Aptica, che permette di trasformare onde ultrasoniche in tocco virtuale. La stessa tecnologia interattiva sarà riprodotta nelle pareti laterali con ledwall ultra-Hd e in parte del pavimento, creando così un’ambientazione totalmente immersiva nell’esposizione. Ci sarà anche una guida virtuale, che accompagnerà il visitatore tramite un apparecchio acustico senza auricolare: le informazioni offerte dall’audioguida saranno collegate in tempo reale al percorso scelto dall’utente, che potrà deviare dal percorso suggerito ed essere comunque costantemente assistito dalla guida. Ogni servizio sarà fruibile anche dagli utenti con difficoltà motorie: l’esperienza multisensoriale (audio, video, modello 2D braille, modello 3D) sarà accessibile sia percorrendo l’esposizione fisica e sia ripercorrendola da remoto, su ogni opera esposta o archiviata, anche al di fuori del museo».
Un’accessibilità garantita anche dalla rischedatura digitale di tutte le opere. «Il patrimonio culturale del museo sarà digitalizzato, a cura di personale specializzato – conferma la presidente di Wav-e, Valeria Fabbroni –: ogni opera sarà associata a un “gemello digitale” (replicabile anche in scala, 2D e 3D) attraverso l’utilizzo di una certificazione digitale (Blockchain) che ne comproverà l’unicità e la corrispondenza con l’originale, consentendo così di poterne seguire l’evoluzione e la trasformazione nel tempo. Dati certi, protetti e facilmente accessibili, sia al museo e sia da remoto, attraverso l’utilizzo di un’App che darà accesso alle informazioni sulle singole opere. La digitalizzazione e l’App saranno utili anche per semplificare eventuali operazioni di restauro, rintracciare facilmente opere trafugate o non catalogate, semplificare le ricerche storiche, realizzare copie fedeli e certificate dell’opera o del reperto, oppure per assistere in differita a un’esposizione museale o a un evento».