GROSSETO – Primo vero confronto istituzionale sul caso Fondazione Grosseto Cultura. Per la prima volta sindaco, assessore alla cultura e presidente del Consiglio di amministrazione hanno parlato delle ultime scelte di Fondazione in tema di gestione dei servizi museali durante la seduta della commissione di garanzia del consiglio comunale, presieduta dal consigliere Pd Stefano Rosini.
La scelta, considerata «pienamente legittima», da assessore e sindaco, ha però creato qualche disagio all’amministrazione. «Sulla cultura – ha detto l’assessore Luca Agresti – abbiamo fatto in questi anni un lavoro importante e di valore; questo è stato un momento difficile (in riferimento alle scelte sui servizi museali e al modus operandi di Fondazione, ndr), ma non mette in discussione il rapporto con il CdA. Rimane il mio rammarico per non essere stato coinvolto nella scelta». Anche il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna, ribandendo di non essere stato informato sulle scelte del consiglio di amministrazione, ha spiegato come avrebbe «gestito in modo di diverso l’avvicendamento tra i soggetti diversi, anche sul piano umano».
Se da una parte dunque l’amministrazione comunale si schiera dalla parte di Fondazione Grosseto Cultura dall’altra ne critica il comportamento, non certamente da un punto di vista amministrativo, ma se vogliamo di opportunità politica. In fondo, pur essendo un ente di diritto privato, la Fondazione è legata a doppio filo al Comune di Grosseto dal quale riceve 450 mila euro l’anno di contributi che sono risorse pubbliche dei cittadini. «Dagli accertamenti che ho richiesto – ha detto il sindaco Vivarelli Colonna – la procedura adottata da Fondazione non presenta irregolarità né sul piano amministrativo né giuridico».
E sugli atti che riguardano il cambio di gestione dei servizi museali, che lo ricordiamo interessano il Polo Le Clarisse e il Museo di Storia Naturale, il commissario Carlo De Martis, consigliere comunale di Grosseto Città Aperta, h amesso in evidenza come non abbia ancora ricevuto i documenti richiesti già in data 2 gennaio. I documenti, come confermato dal presidente Giovanni Tombari, arriveranno a breve, ma come De Martis spiegato durante il suo intervento «non siamo riusciti a capire cosa sia successo dal 13 al 23 dicembre e perché Fondazione Grosseto Cultura dalla proposta di rinnovo avanzata a Clan e alle cooperative, abbia poi cambiato idea e virato su tutt’altra soluzione arrivando poi a scegliere i nuovi soggetti».
A domanda precisa Tombari ha risposto che «sia Clan che le due cooperative hanno mosso alcuni appunti alla proposta contrattuale presentata da Fondazione e per questo abbiano ritenuto giusto scegliere le proposte che nel frattempo erano arrivate da altri soggetti senza più incontrare i gestori uscenti».
Alla commissione di oggi erano presenti anche i consiglieri comunali Simonetta Baccetti, Giacomo Gori, Valerio Pizzutti, Manuele Bartalucci, Amedeo Gabbrielli e Giacomo Cerboni.
Ulteriori approfondimenti sulla vicenda arriveranno nel consiglio comunale di giovedì 26 gennaio quando saranno in discussione le due interrogazioni presentate dai consiglieri di minoranza, Carlo De Martis per Grosseto Città Aperta e Davide Bartolini per il Partito democratico.