CAMPAGNATICO – “I nodi stanno venendo presto al pettine e la superficialità con cui si amministra stavolta non è opinione dell’opposizione, ma del Tar della Toscana”.
Così l’ex sindaco e capogruppo di opposizione di ‘Insieme per Campagnatico’ Luca Grisanti commenta la sentenza del Tribunale Amministrativo della Toscana che ha accolto il ricorso della Provincia Grosseto contro le ordinanze dell’amministrazione comunale che chiedevano all’ente di “ripristinare il manto bituminoso, dove mancante, lungo la Strada Provinciale n. 74 della Sabatina”.
“In pratica – commenta Grisanti – il sindaco, abituato a denigrare il lavoro della precedente amministrazione, con i suoi atti ha confermato la bontà del lavoro che avevamo portato avanti, immolandosi a protagonista delle cause perse, tanto che il Tar accoglie il ricorso della Provincia, con una motivazione grave per un ente pubblico. Le parole del giudice amministrativo non fanno altro che confermare la correttezza di quanto fatto dalla mia amministrazione, coinvolgendo con la conferenza dei servizi la stessa Provincia, il comune e la Asl per poi, successivamente, interpellare Arpat”.
Grisanti, soprattutto riprende un passaggio della sentenza. “Non risultano necessarie, al proposito molte parole – Grisanti riporta fedelmente il passaggio chiave dei giudici- per rilevare come l’emanazione delle due ordinanze del sindaco di Campagnatico non sia stata preceduta da una seria istruttoria in ordine alle (presunte) conseguenze negative per la salute derivanti dalla polvere che il passaggio dei veicoli sulla strada solleva e come anche la nota dell’Ausl Toscana Sud Est richiamata in funzione motivazionale dei provvedimento risulti essere basata su affermazioni apodittiche e del tutto sfornite di una qualche dimostrazione; oltre a mancare un qualche accertamento ad opera dell’organo deputato alle valutazioni ambientali (che è l’Arpat e non l’Ausl), l’affermazione della pericolosità dello stato dei luoghi risulta pertanto essere rinviata a generiche affermazioni in ordine ad una presunta pericolosità del particolato che non è per nulla corroborata da dati scientifici riferiti al sito in discorso o che evidenzino una concreta pericolosità per gli abitanti di unità immobiliari che, in alcuni casi, distano anche più di 50 metri dalla strada”.
Da qui la considerazione dell’ex sindaco. “Questa è la dimostrazione – conclude Luca Grisanti – che la politica si fa con i fatti e non con le parole. La capacità di amministrare non si concilia con la superficialità. Noi lo abbiamo fatto per anni senza promettere l’impossibile e cercando governare nell’interesse dei cittadini. Qui invece emettono ordinanze non supportate dalle opportune istruttorie, cavalcando teorie che risultano non avere un valido supporto tecnico e scientifico, esponendo l’amministrazione a brutte figure ed a spese che, con responsabilità, potevano essere evitate e che ricadranno sulle casse comunali e, di conseguenza, su tutti i cittadini. Come minoranza ci riserviamo di prendere provvedimenti da portare all’attenzione degli organi competenti”.