FOLLONICA – Che abbia dovuto affrontare battaglie difficili, lo sanno tutti nella città del Golfo, ma le ultime notizie non lasciano certi tranquilli.
Parliamo di Simone Pantani (52 anni), direttore sportivo e sicuramente il tifoso numero uno del Follonica Hockey. La sua è una storia di lunghe battaglie di sopravvivenza, ma soprattutto di coraggio e di forza. Aveva 35 anni quando si è ammalato di una rara forma di insufficienza renale. Lo salvò il trapianto (la donatrice d’organo fu sua mamma), ma negli anni successivi ha dovuto ricorrere sempre a lunghe terapie e la dialisi. Il suo percorso tra sofferenze e speranza l’ha spesso condiviso su Facebook che è diventato una specie di diario da cui traspare però sempre la sua infrenabile voglia di vivere.
Così ha fatto anche oggi, dopo una nuova e pesantissima diagnosi: carcinoma epatico (tumore al fegato). E anche questa volta Simone ha deciso di raccontarsi. Ecco le sue parole:
«Sono stato incerto – ammette -, e tuttora non sono sicuro di far bene, a scrivere questo messaggio. Ma dopo l’emozione di ieri sera al Capannino, mi sembra giusto mettere al corrente tutte le persone che mi sono e saranno vicine e, anche per sgomberare tutte le possibili voci, ho deciso di scrivere. Di sicuro non lo faccio per farmi compatire o farmi dire “poverino”. Nel mio curriculum sanitario mi mancava questo: carcinoma epatico di possibile origine renale (tumore al fegato), difficilmente guaribile, ma con buone possibilità di cronicizzarlo».
«Lunedì – scrive ancora Simone -, appena saputo, ero davvero devastato, ma già dal giorno dopo, voglioso di provare a combatterlo. Parto da un handicap importante, insufficienza renale, ma con le nuove terapie posso vivere e combattere in maniera dignitosa. Stamani inizio le nuove cure, impaurito, ma un po’ incuriosito di sapere cosa sono. Inutile dire che ringrazio le persone a me vicine, famiglia, amici con la A maiuscola, la squadra di veri uomini, il mister, i dirigenti, i tantissimi tifosi che mi hanno dato e daranno tanta forza. Fino a quando mi diranno che non ho più speranze, lotterò con tutto me stesso. Iniziamo questa nuova battaglia. Andiamo a vincere!».
«Se a qualcuno può dar fastidio questo messaggio – conclude -, mi dispiace, ma ho provato, purtroppo, molte volte che la condivisione aiuta tantissimo. Ora per un po’ basta social, almeno quello che riguarda la vita “sanitaria”, solo un po’ di hockey. Buon Natale a tutti».