CASTEL DEL PIANO – “Come promesso arriva il secondo passaggio per celebrare la Festa della Toscana 2022 ed il Comune di Castel del Piano ha presentato alla Regione un ulteriore progetto destinato, in questo caso, alle scuole secondarie di primo grado dell’Istituto Vannini. La scelta quest’anno è caduta su una rappresentazione teatrale di una compagnia professionistica triestina che mette in scena uno spettacolo chiamato Mili Muoi – L’esodo dei miei di e con Carlo Colombo“, spiegano gli assessori Renzo Rossi e Paola Ricci.
“Pianista, autore e cantante trevigiano, Colombo è anche figlio di profughi giuliano-dalmati che ha deciso di affrontare il tema dell’esodo dai territori dell’Istria e della Dalmazia a seguito dell’instaurazione della dittatura dopo il 1945, vissuto in primis dalla sua famiglia sia paterna che materna – spiegano gli amministratori -. Racconta storie di fughe via mare e via terra accompagnandosi con il pianoforte, l’ekatron e il Toy Piano; lo fa anche cantando canzoni d’epoca e canzoni originali che ha scritto appositamente per questo spettacolo”.
“Lo spettacolo è stato un viaggio sonoro attraverso i ricordi di un mondo che c’era e che si è spostato altrove: è stato bellissimo ed emozionante ed ha tenuto avvinti gli studenti alle loro sedie sino all’ultimo.
La location scelta per questo spettacolo emozionante è stata quella di Volume, il bellissimo locale recentemente inaugurato a Castel del Piano che oltre ad ospitare eventi musicali dà la possibilità di regalarci eventi culturali di spessore e rilievo di cui questo di oggi rappresenta solo l’inizio. I ragazzi della scuola secondaria di primo grado dell’Istituto Vannini di Castel del Piano sono stati infatti avvolti dalla magia del teatro e dai suoi racconti in un’atmosfera calda e moderna”.
“Vogliamo ringraziare l’Istituzione scolastica rappresentata dal dirigente Giovanni Raimondi e dalle insegnanti, i quali sono stati preziosi testimoni della presenza della scuola per tematiche così fondamentali. Ringraziamo ancora una volta la Regione Toscana ed il suo Consiglio che dà sempre l’occasione per meditare sulle radici di pace e di giustizia del popolo toscano, per coltivare la memoria della sua storia, per attingere alla tradizione di diritti e di civiltà”, concludono Rossi e Ricci.