ORBETELLO – “Ora che sono informato, non mi strozzerò più”, “Piccoli gesti che salvano la vita. Grazie”, “Molto interessante, da oggi mi sentirò più sicura”, “Ottima iniziativa. Spero che non mi succeda mai, ma se dovesse succedere mi sentirò pronto ad aiutare”.
Scende in piazza la formazione pediatrica diretta ai cittadini sulle tecniche di disostruzione delle vie aeree nei bambini in caso di soffocamento da inalazione di cibo o corpi estranei e questi sono solo alcuni dei commenti che le persone, tra cui anche un bambino, che hanno partecipato hanno voluto lasciare come testimonianza.
Si è svolto ieri, dalle 9 alle 18, nella piazza principale di Orbetello “Una pacca per la vita”, evento formativo aperto al pubblico, organizzato da Asl Toscana sud est e Amietip insieme a Croce Rossa Costa d’Argento e Comune.
Il corso è stato tenuto dalla pediatra Barbara Loru, responsabile delle Professionalità pediatriche di Orbetello e l’infermiera del Pronto soccorso pediatrico Elisabetta Carone, afferenti alla Pediatria e Neonatologia del Misericordia, diretta dalla dottoressa Susanna Falorni. Per l’occasione è stato allestito in piazza un gazebo con un tavolo e delle sedute dove attraverso una simulazione su due manichi, rappresentati un bambino e un lattante, hanno illustrato ai passanti interessati le manovre salva vita di disostruzione, da mettere in atto nel caso in cui un bambino inali accidentalmente un corpo estraneo. L’iniziativa si è rivolta principalmente a genitori, nonni, babysitter e a tutti coloro che hanno contatti frequenti con bambini.
Oltre alla dimostrazione pratica, è stato consegnato anche del materiale informativo contenente le principali indicazioni in caso di urgenza e le scelte migliori da adottare a secondo della gravità della situazione. La diversità di intervento dipende in particolare dall’età del bambino e dallo stato di coscienza o meno: se si tratta di un lattante cosciente si procede con cinque pacche dorsali e 5 compressioni toraciche, mentre se avesse perso i sensi è necessario chiamare immediatamente il servizio di emergenza-urgenza 118. Per i bambini più grandi si procede con la manovra di Heimlich, analogamente agli adulti, che consiste in una serie di compressioni all’altezza dello stomaco sotto le costole tenendo il piccolo davanti in posizione eretta e dando delle spinte verso l’altro con le mani una dentro l’altra in una specie di pugno.
Insieme alle operatrici sanitarie, hanno offerto la loro collaborazione i volontari della Croce Rossa Costa d’Argento Luana Gagliardi, Giovanna Mazzella e Sandro Bugginà.
“Con l’iniziativa abbiamo voluto avvicinarci alle persone, in particolare ai genitori, soprattutto a chi lo è da poco, ma anche per la prima volta direttamente ai piccoli, portando nei luoghi di socialità, come questa piazza, la conoscenza delle tecniche per liberare le vie aeree dei bambini in caso di emergenza – spiega Loru – Il nostro obiettivo si spinge anche più avanti, perchè oltre a sapere come eseguire tecnicamente le manovre salvavita, vogliamo insegnare a riconoscere le situazioni di rischio per acquisire maggiore consapevolezza e poter affrontare con meno stress un momento che, comprensibilmente, mina la lucidità di molti genitori e a evitare i comportamenti a rischio, per esempio cercare di togliere con le dita il corpo estraneo. In pratica tutte le informazioni che rispondo alle domande: come riconoscerlo? cosa fare? cosa non fare? come evitare? E’ stata un’esperienza entusiasmante e costruttiva, abbiamo formato più di 50 persone”.
Il soffocamento da corpo estraneo è tra le prime cause di morte entro i quattro anni di età, è responsabile del 30% dei casi sotto i quattro anni e del 65% sotto un anno. Alla luce di questi dati, fondamentale è la prevenzione di comportamenti che potrebbero causare ostruzione respiratoria nei bambini. A tale proposito, le due professioniste del Misericordia hanno stilato un elenco di indicazioni rivolgendosi in modo scherzoso direttamente ai bambini, tanto che hanno intitolato questa sorta di vademecum “Come diventare supereroe e non strozzarmi”. Tra i vari consigli, quello di non correre mentre si mangia, non giocare con i giocattoli adatti a bambini più grandi, non mettere mai in bocca oggetti o alimenti di piccole dimensioni come monete, pile, pongo, palloncini, noccioline, acini d’uva, appuntiti o arrugginiti, “meglio un panino con la mortadella”.
“L’iniziativa ha riscosso grande adesione da parte delle persone. Questo ci rende soddisfatti e ci motiva a proseguire in questa direzione, mettendo in programma nuovi appuntamenti. Ringrazio la dottoressa Loru e l’infermiera Carone per il loro impegno, la Croce rossa, Amietip, il Comune di Orbetello per la preziosa collaborazione e tutti i soggetti che hanno contribuito all’evento – commenta la dottoressa Falorni –. Nell’estate del 2019 portammo il corso di formazione negli stabilimenti balneari di Marina di Grosseto con la collaborazione della Pro Loco e della Capitaneria di porto. Analogamente intendiamo organizzare corsi in ospedale e ampliare ulteriormente il target dei destinatari e dei luoghi dove realizzarli. È importante che si diffonda il più possibile una cultura della formazione su queste procedure in grado di salvare la vita dei nostri bambini”.