di Barbara Farnetani
BAGNO DI GAVORRANO – Quando il guardiano è entrato nel cimitero, questa mattina, è rimasto basito. Qualcuno aveva aperto una delle tombe, un loculo per la precisione, divelto il marmo e estratto la bara che era stata poggiata a terra, circondata di lumini e parzialmente aperta nella parte superiore. A terra, a fianco della cassa in cui riposa una donna nata nel 1961 e morta un paio di anni fa, qualcuno aveva disegnato una croce combinando della verdura, melanzane per la precisione. Una sorta di messa nera o una macabra messa in scena di gente che, incurante del maltempo che si è abbattuto sul territorio questa notte, si è recato al cimitero per portare a termine la profanazione.
Anche se, come è logico, i Carabinieri non escludono alcuna pista, agli occhi degli esperti tutto farebbe pensare non ad atti satanici ma ad una messinscena. I segnali lasciati sono confusi, e manca l’iconografia classica di questi casi. I disegni a terra poi sono tutt’altro che univoci. Forse a compiere il macabro rito sono stati dei ragazzi malati di protagonismo e che hanno voluto far credere ad una setta operante sul territorio o ancora sfaccendati senza altro da fare per passare la serata e divertirsi senza pensare alle conseguenze di un gesto che sicuramente addolora la famiglia della salma “sfrattata” dalla sua ultima dimora.
Nessun collegamento si rileverebbe, al momento, con la sparizione avvenuta qualche giorno fa nello stesso cimitero dove sarebbe scomparsa la cornice di legno che delimita un’altra tomba.