GROSSETO «Non siete sole». È questo il messaggio principale lanciato questa mattina in Questura nei confronti di tutte quelle donne che subiscono violenze e che, per vari motivi, non trovano il coraggio di denunciare la loro situazione.
In occasione della Giornata nazionale contro la violenza sulle donne, è stata inaugurata la “Stanza rosa” all’interno della Questura di Grosseto alla presenza del questore Antonio Mannoni; il prefetto Paola Berardino; il procuratore della Repubblica Maria Navarro e la presidente del Club Soroptimist Grosseto Sonia Capperucci.
Si tratta di un luogo protetto dove minori e donne possono confidarsi con gli operatori appositamente formati e denunciare i maltrattamenti subiti. Un ambiente nel quale le paure possano stemperarsi trovando un volto amico, pronto ad accogliere il bisogno di aiuto reclamato dalle vittime. La “Stanza rosa” in Questura si inserisce in una rete nazionale di 215 stanze simili. Se ne trova una anche al comando provinciale dei Carabinieri di Grosseto, inaugurata nel 2017.
Grazie al contributo del Soroptmist Club Grosseto la stanza rosa è stata allestita come fosse il vano di un appartamento per far sentire le persone a proprio agio ed è stato previsto anche un angolo con giochi per i bambini. «Il progetto nasce a livello nazionale nel 2015 – ha spiegato Sonia Capperucci, presidente del Club Soroptimist Grosseto – e oggi inauguriamo la 215esima stanza rosa in Italia. Per noi è una giornata importante a cui il nostro Club tiene in modo particolare».
«Il nostro impegno in questo senso è trentennale – ha affermato il questore Antonio Mannoni – e punta soprattutto a sensibilizzare le donne a denunciare. In questo periodo si sente spesso parlare dell’aumento di violenza domestica, ma bisogna anche fare una considerazione: fino a pochi anni fa si trattava di un problema sommerso che restava all’interno della famiglia. Spesso le donne hanno paura di denunciare il proprio compagno e anche per questo devono sapere che c’è ad esempio la misura dell’ammonimento, che è una misura intermedia per interrompere il ciclo di violenza».
In provincia di Grosseto lo scorso anno sono stati emessi 15 provvedi9menti di ammonimento, 13 per stalking e due per maltrattamenti.
«Questa stanza è un piccolo tassello in un sistema di prevenzione più ampio che la Polizia di Stato mette in campo ogni giorno» ha aggiunto. Infatti, nell’occasione il è stata presentata anche la nuova edizione della brochure “…Questo non è amore”, per la campagna nazionale permanente finalizzata a prevenire la violenza di genere.
«Il problema della violenza di genere – ha ribadito il Prefetto, Paola Berardino – è di natura culturale e bisogna agire in tal senso. Molte donne hanno paura di esporsi, ma devono sapere che possono farsi aiutare anche anonimamente chiamando l’apposito numero 1522».
Non solo: a Grosseto esiste anche il Codice rosa, un percorso di accesso al pronto soccorso riservato a tutte le vittime, «La provincia di Grosseto in tutto il distretto toscano – ha spiegato Maria Navarro, procuratore della Repubblica – è quella con più accessi, ma è un dato positivo perché significa che le donne in quest’area denunciano i maltrattamenti. Questo grazie anche al Codice rosa che in dieci anni è riuscito a cambiare la mentalità, non solo delle donne ma anche degli operatori».