GROSSETO – «Perché buttare soldi pubblici invece di coinvolgere Camera di commercio, Regione Toscana, associazioni grossetane?» lo chiede il consigliere del Pd Stefano Rosini, che ha presentato un’interrogazione in Comune per chiedere perché siano stati «stanziato 111 mila euro per una società esterna sfiduciando così le associazioni di impresa locali».
«La Giunta prevede di strutturare ed attivare un servizio specialistico di durata biennale denominato Grosseto impresa” che comprende una serie di azioni volte ad attrarre, accompagnare e assistere le imprese locali e non, favorendo il dialogo tra investitori e istituzioni, al fine di rendere l’area grossetana più attrattiva per gli investimenti, arrivando così a fornire un servizio integrato di supporto al sistema economico interno ed esterno al territorio che possa dare impulso e garantire continuità alla crescita economica locale».
«Il progetto è stato presentato da Promo PA Fondazione, con sede in Lucca e vorrebbe perseguire queste azioni: analisi, con il coinvolgimento degli stakeholder, del contesto imprenditoriale locale comprensiva di mappatura del le opportunità di investimento presenti sul territorio; costruzione di un’offerta territoriale per le imprese e gli investitori; servizi di informazione, formazione e orientamento rivolti agli imprenditori anche sulle principali opportunità offerte dal Pnrr e da altre fonti di finanziamento nazionali e regionali; servizi di facilitazione nei rapporti tra le imprese e la PA; attività di comunicazione, promozione, e marketing. Il piano finanziario di progetto si acclara di un importo complessivo pari a 91.800 euro (111.996 euro compresa iva)» prosegue Rosini
«Nel riconoscere a Promo PA Fondazione un’esperienza consolidata in materia di semplificazione burocratico-amministrativa e facilitazione del dialogo tra impresa e pubblica amministrazione, domando: ma non sarebbe bastato coinvolgere la Regione Toscana, la Camera di Commercio e chiedere alle associazioni di affrontare insieme questo tema senza buttare soldi pubblici… o questa amministrazione non aveva dato vita ai tavoli di confronto?».
«”Ritengo fondamentale – diceva a suo tempo il sindaco Vivarelli Colonna – la relazione con le associazioni di categoria, anche perché provengo da una di esse: servono a trovare una sintesi delle rivendicazioni dei singoli operatori. La nostra intenzione è mantenere un rapporto permanente e duraturo per ogni comparto”. Andando a memoria, anche in quel caso tutto è finito in un incarico per un video ed un’azione promozionale con altri contributi dati solo per incarichi» continua Rosini.
«Simile un pò a quello che è successo questa estate dove invece di sostenere le associazioni locali, le Pro Loco per l’offerta turistica nelle frazioni balneari o ad Alberese, si è speso tantissimo per una iniziativa inutile come quella di Ferragosto. Noi vogliamo condividere l’esigenza di stare vicino alle piccole imprese in questo momento di difficoltà . Vogliamo di farlo cercando di far cogliere tutte le opportunità alle imprese grossetane».
«Proprio per questo prepareremo una interrogazione ad hoc e sentiremo cosa l’amministrazione avrà da dirci. Sono già pronte alcune domande
1. Perché si è scelto un soggetto di Lucca che non conosce il tessuto produttivo locale
2. Se è stata fatta una valutazione comparativa tra più soggetti
3. Se e come si è elusa la norma per gli affidamenti diretti che non prevedono cifre così rilevanti per incarichi consulenziali.
4. Perché non si è cercato un rapporto con la Regione che ha competenza dirette in materia di sviluppo economico o con la camera di commercio che ha competenze di rappresentanza e servizio alle imprese, in quanto enti pubblici, con cui tenere rapporti di leale collaborazione, mentre il Comune evidentemente non ne ha anche al fine di conoscere le opportunità di finanziamento regionale o nazionale
5. Perché non si è tentato un rapporto con le associazioni di categoria della città che svolgono una preziosa funzione di rappresentanza e di servizio e consulenza alle imprese locali
6. Perché non si sono coinvolti gli ordini professionali della città, sicuramente utili a mettere a disposizione competenze per le esigenze delle imprese
7. Se si ritiene dunque il sistema associativo di rappresentanza delle imprese della città inadeguato ed incapace a svolgere tali funzioni».