GAVORRANO – “Troviamo del tutto singolare la presa di posizione del sindaco Biondi, il quale con un comunicato stampa del 22 ottobre anticipa gli argomenti in discussione nel Consiglio odierno. Un modo come un altro per mettere le mani avanti e dire: ‘è un disastro, ma poteva andare peggio’. Il Biondi trova addirittura lo spazio per fare i complimenti a sé stesso e alla sua Giunta, per come sono riusciti a tenere botta dinanzi alla sentenza che condanna il Comune di Gavorrano a sborsare 1,3 milioni di euro. Ebbene, forse è opportuno fare un minimo di chiarezza, perché il Biondi ha omesso qualche verità”, scrive, in una nota, il capogruppo di Centrodestra Gavorrano Andrea Maule.
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“Come è noto – prosegue Maule -, la Alpe Tosca nel 2012 chiese al Comune di Gavorrano un milionario risarcimento danni per un esproprio che a loro dire avrebbe in qualche modo arrecato danno alle loro proprietà. A seguire, dal primo gennaio 2015, e cioè con l’entrata in vigore del bilancio armonizzato, i Comuni avevano il “dovere” di accantonare somme per sopperire ad eventuali condanne giudiziarie. In sintesi, nel 2015 il Comune di Gavorrano avrebbe dovuto mettere in disparte un po’ di risorsa per fronteggiare l’eventuale sconfitta giudiziaria contro Alpe Tosca. Neanche a dirlo: arriviamo ad oggi, 2022, perdenti nel procedimento giuridico, senza aver mai accantonato uno spicciolo”.
“Proviamo a chiarire, nell’interesse dei cittadini, come dovrebbe avvenire l’accantonamento in bilancio. Il Comune attribuisce ad ogni causa un “rischio” di soccombenza (di perdere). Maggiore è la probabilità di perdere la causa, e più è prudente accantonare somme. Minore è la probabilità, e meno è necessario mettere da parte risorse, che nel frattempo è possibile spendere come si ritiene opportuno. Di conseguenza: i nostri abili amministratori si sono dimenticati di avere sulla testa, come una spada di Damolce, una citazione da due milioni di euro, o l’hanno ritenuta poco rischiosa al punto di non accantonare alcuna somma in suo favore?”.
“Il risultato odierno è che il Comune di Gavorrano deve fare i salti mortali per non dichiarare il dissesto di bilancio. Vere acrobazie per far si che gli organi competenti non caccino il Biondi a calci nel sedere per mettere al suo posto il più tradizionale commissario prefettizio. Salti mortali ed acrobazie, il Biondi non lo dice, che svuotano letteralmente le casse comunali. Presagio di un lungo periodo di magra e di stenti. Un ottimo lavoro, quello del Biondi e del suo staff”.
“Puntiamo il dito, con ferma convinzione, verso il Biondi e la sua maggioranza perché dubitiamo fortemente che le responsabilità di questa sciagurata situazione siano da cercare esclusivamente dentro agli uffici dell’Ente. Ci preme infatti ricordare che quanto Alpe Tosca decise di fare causa al Comune di Gavorrano, gli amici Biondi e Querci (per citarne uno) occupavano già le poltrone del Consiglio comunale. Sì, esatto, loro due (ma non solo) erano consiglieri comunali; ed oggi, a 10 anni di distanza, non sapevano, o non si ricordavano, che Alpe Tosca aveva chiesto al Comune 2 milioni di euro di danni. In quegli anni, il ruolo di vice sindaco era in capo all’attuale consigliere Iacomelli, che dal 2013 al 2018 ha ricoperto il ruolo di sindaco, con lo stesso Querci vicesindaco e con il solito Tonini assessore al Bilancio. Proprio di quel bilancio che mai ha previsto il benché minimo accantonamento”:
“L’affermazione del Biondi in Consiglio comunale, ‘ci è caduta una tegola sulla testa’, la condividiamo assolutamente. Certo, l’esito di una sentenza è spesso un terno al lotto, ed in questo specifico caso la sentenza ha addirittura il sapore del ridicolo. Ma è bene ricordare al Biondi che la tegola in questione è caduta da un tetto fatiscente, realizzato dalla sua compagine politica in anni ed anni di amministrazione posticcia”.
“Ebbene, a noi non basta lo zuccherino proposto da Biondi (quei quattro progetti finanziati con fondi comunitari o nazionali, e non certo con risorse del Comune) per votare “a favore” di questa delibera. Delibera che sancisce, per chi ancora avesse dubbi, il fallimento amministrativo del Pd e dei suoi deliranti amministratori. A fine giornata usciamo dal Consiglio con grande amarezza, consapevoli che il Biondi lascia in eredità un bilancio imbarazzante, del quale avremmo voluto volentieri fare a meno”.