GROSSETO – «Siamo sommersi da chiamate dei lavoratori della provincia di Grosseto totalmente esausti dopo il disastro estivo che ha caratterizzato la gestione e la vita lavorativa negli Uffici postali» afferma la segreteria provinciale Failp Cisa. «Nei prossimi mesi non intravediamo il miglioramento della situazione generale, condizionata pesantemente da una carenza di personale che andrà aumentando per effetto di possibili nuovi esodi incentivati e pensionamenti».
«Il Piano politiche attive 2022, condiviso a livello nazionale, non ha portato alcun beneficio alla Provincia di Grosseto, dimenticata dai responsabili aziendali territoriali che, in tema di assegnazione nuove risorse (tra sportellizzazioni, trasformazioni part/time-full/time, trasferimenti da altre regioni ed assunzioni), hanno previsto un numero di nuove risorse che si è rilevato clamorosamente inadeguato, come abbiamo denunciato in più occasioni».
«Per comprendere lo stato di difficoltà della provincia si deve: considerare gli uffici postali monoperatore di cui dieci sono privi di titolare (circa il 14%), un numero sempre crescente. Per assicurare le aperture al pubblico si è costretti a ricorrere a ripetute assegnazioni temporanee o ad affidare più uffici allo stesso operatore (cosiddette “doppie-chiavi”); considerare la continua riduzione d’offerta di servizio (sportelli aperti) degli uffici postali più grandi, compresi quelli definiti ad “alto potenziale”. Tali Uffici oggi di fatto operano in costante “alta criticità” con riflessi negativi sulla produttività, sull’immagine di Poste italiane e sulla professionalità degli sportellisti».
«Il senso di “impotenza” dei direttori poi completa un quadro sconsolante. Lavorare in emergenza continua genera una insoddisfazione diffusa percepita anche dall’opinione pubblica e si incrementa la perdita di “pedonabilità” dato che temiamo possa influire negativamente sulla imminente riclassificazione degli Uffici Postali».
«E tutto questo com’è gestito? Per “sopravvivere” ed assicurare sostituzioni ed aperture giornaliere degli uffici, la filiale deve superare tutti gli istituti di gestione disponibili (straordinario, trasferte, applicazioni temporanee) ricorrendo ai soliti strumenti di “convincimento del personale” già noti alle cronache e corredati da: lusinghe, promesse premio/promozione ovvero, nei casi più ostinati… ricatti e ritorsioni».
«Un’azienda in buona salute qual’è Poste italiane anche nel 2022, non merita che i propri Dipendenti lavorino al limite quotidiano “da crisi di nervi”. Occorrono iniziative urgenti su cui intendiamo richiamare il
Management ad ogni livello e siamo convinti che solo con una manovra straordinaria dedicata oggi si possa avviare un’azione che permetta sia la copertura di tutti gli Uffici privi di titolare sia di assicurare le
aperture dei grandi uffici con un numero di sportelli adeguato ed utile a recuperare condizioni di lavoro normali nonché clientela/pedonabilità».