di Daniele Reali
GROSSETO – 52 milioni di euro per la ricostruzione della Maremma. Sono queste le risorse che la regione Toscana ha messo a disposizione per intervenire dopo l’alluvione che ha devastato la provincia di Grosseto. Gli interventi più urgenti sono stati individuati con la collaborazione di provincia, comuni e genio civile e sono stati inseriti nel protocollo d’intesa, firmato oggi a Palazzo Aldobramdeschi dal governatore Enrico Rossi e dal presidente Leonardo Marras alla presenza dei sindaci dei territori più colpiti.
Delle risorse stanziate dalla regione «21 milioni – ha spiegato Marras – saranno destinati alla opere di difesa idraulica, come argini e casse di laminazione, 15 milioni per la viabilità principale e per la messa in sicurezza di strade compromesse da frane e smottamenti, e il resto, altri 16 milioni, servirà per finanziare la sistemazione della rete viaria secondaria, per le opere dei comuni e per il recupero del patrimonio artistico e architettonico come a Sorano, Pigitliano e Magliano».
Alle misure straordinarie si aggiungono poi 8 milioni di euro che erano già previsti e che saranno subito sbloccati: saranno destinati alle opere di salvaguardia dell’Ombrone e dei corsi d’acqua del suo bacino.
L’impegno della regione però va oltre, come ha spiegato Il governatore Rossi, perché è già stato firmato un altro accordo con Fidi Toscana per finanziare la ripresa del mondo produttivo. «Per le imprese che hanno subito danni sono stati messi a disposizione 100 milioni di euro: Fidi Toscana garantirà l’80% del rischio del prestito che le sei banche, che hanno aderito all’accordo, concederanno alle aziende. La procedura sarà accelerata: in un mese le banche dovranno rispondere alle richieste delle imprese».
Per le famiglie la giunta ha previsto per ora un milione di euro: come primo «ristoro» saranno erogati contributi di 5 mila euro, direttamente dai comuni, «cercando – ha spiegato Rossi – di soddisfare da prima le richieste di chi ha più bisogno sulla base dei valori Isee».
I progetti preliminari avanzati dovranno essere pronti entro il 30 novembre, per fare in modo che i lavori possano partire entro Natale. «Tutto questo – ha detto ancora Rossi – comporterà una svolta positiva per l’assetto idraulico del territorio. Così come una svolta positiva si è verificata con la legge 21 del 2012 che vieta di costruire nelle zone al alto rischio idraulico. Una legge che non danneggia l’agricoltura. Non possiamo continuare con politiche di espansione e senza sicurezza. Bisogna smettere, c’è tanto patrimonio edilizio da recuperare e questi interventi che variamo oggi aiuteranno un settore in crisi».
Per approfondire: le pagine istituzionali della provincia con l’elenco di tutte le opere comprese nel protocollo