GROSSETO – “Bene la proroga dei dehors di bar e ristoranti fino al 31 dicembre prevista dal Decreto Aiuti Ter, adesso devono fare la loro parte anche i Comuni”.
Confcommercio Grosseto torna a scrivere ai sindaci del territorio provinciale chiedendo, in una lettera, di tendere una mano alle imprese per affrontare meglio un periodo che si preannuncia critico, in particolare per l’aumento esponenziale, se non drammatico, dei costi energetici.
La situazione è ben sintetizzata nelle prime frasi riportate nella missiva, firmata da Giulio Gennari, presidente dell’Associazione, e dal presidente della Fipe, il sindacato dei pubblici esercizi, Danilo Ceccarelli.
“Nonostante la fine dell’emergenza sanitaria Covid 19 sia sempre più vicina – si legge nella lettera – l’economia della nostra provincia non riesce a riprendersi a causa delle nuove crisi che si sono affacciate in maniera prepotente anche in Maremma, prima su tutte quella energetica. I rincari delle bollette di luce e gas sono del tutto insostenibili per la maggioranza delle imprese e soprattutto per quelle operanti nel settore della somministrazione, caratterizzate da impianti a forte consumo”.
Con questa premessa, l’Associazione si appella agli enti locali chiedendo di “confermare – laddove già concesse o istituendole ove non ancora operanti – agevolazioni in materia di occupazione del suolo pubblico alle imprese del commercio che ne hanno fatto richiesta e a quelle che la faranno”.
“Come noto – spiegano dalla Fipe Confcommercio Grosseto – il Governo ha inserito nel Decreto ‘Aiuti Ter’ la possibilità di proroga al 31 dicembre 2022 per l’installazione di ‘dehors, elementi di arredo urbano, attrezzature, pedane, tavolini, sedute e ombrelloni’ in deroga alle normative vigenti nel periodo pre-pandemia. Con la lettera, abbiamo chiesto che tale proroga possa essere fruita in maniera gratuita dalle aziende interessate, e che dunque le amministrazioni rinuncino, per i mesi di proroga, alla richiesta del canone per l’occupazione di spazi e aree pubbliche. Sarebbe uno sforzo che andrebbe in direzione degli esercenti e degli stessi consumatori, i quali vedrebbero confermate le occasioni di socializzazione conosciute in estate con relativa percezione di un ritorno alla normalità nonostante un difficile quadro congiunturale”.