GROSSETO – “Se si guarda ai dati di tutta Europa l’Italia è, tra le nazioni UE, quella che pratica meno sport. Peggio di noi soltanto Romania, Bulgaria, Portogallo e Grecia. I numeri d’altronde parlano chiaro: nel 2018 la quota percentuale dei cittadini totalmente sedentaria era del 72% (64% uomini, 79% donne)”.
A dirlo è Roberto Berardi, candidato alla Camera dei Deputati nel collegio plurinominale Toscana P02 (Arezzo, Siena, Grosseto, Livorno).
“Dati scoraggianti se si considera che il fermo imposto dal periodo pandemico ha contribuito ad allontanare ancora di più, dall’attività sportiva, un numero sempre più elevato di persone. Ad oggi sono troppo pochi gli individui che in Italia praticano attività fisica regolarmente. E questo contribuisce a cronicizzare abitudini di vita estremamente dannose per la salute e per il benessere psicofisico della persona”.
“In questo senso – prosegue Berardi – l’impegno costante profuso dall’associazionismo sportivo gioca un ruolo fondamentale. Sono infatti molte le realtà che in tutta Italia operano per promuovere la pratica delle diverse discipline sportive in cui, ogni giorno, atleti o dilettanti si cimentano. E la distribuzione di queste associazioni su tutto quanto il territorio nazionale è pressoché omogena. In alcuni casi si tratta di piccoli gruppi di amatori, mossi da puro spirito di volontariato; in altri di realtà più strutturate, spesso affiliate alle federazioni nazionali”.
“Una galassia di oltre 60.000 unità che oggi rappresentano l’ossatura del sistema-sport nazionale e il cui operato riesce a soddisfare il desiderio di tutti quegli italiani che intendono praticare sport, sia a livello amatoriale che professionistico.
L’apporto della politica, in tutto questo, può essere davvero significativo, tenuto conto che lo sport non deve essere visto soltanto come competizione, ma soprattutto come sinonimo di salute, scuola ed educazione”.
“L’impegno della politica dovrà pertanto essere orientato non solo ad offrire supporto alle società sportive che, con il loro operato, preparano gli atleti ad ottenere le strabilianti vittorie a cui, nelle competizioni internazionali, ci hanno oramai abituato – aggiunge Berardi -. Ma dovrà puntare a generare, nel tempo, un profondo cambio di mentalità, facendo in modo che gradualmente lo sport entri a far parte della vita di ogni persona. Per questo Forza Italia, se andrà al governo, metterà a budget un miliardo di euro, destinato in parte a finanziare un Bonus Sportivo Universale destinato a tutti i giovani tra i 14 e i 35 anni”.
“Tale bonus verrà riconosciuto a prescindere dall’Isee, è diventerà il principale vettore per promuovere lo sport diffuso e uno stile di vita sano, i cui benefici fisici e sociali produrranno nel tempo un impatto estremamente positivo su tutta quanta la collettività, in special modo sulla salute pubblica”.
“Investire un miliardo oggi significherà risparmiare i costi futuri sulla sanità, e quindi generare un taglio “virtuoso” alla spesa pubblica. Non a caso Forza Italia è stata promotrice e garante dell’introduzione del diritto allo sport all’interno della Costituzione, affinché la sua dignità e la sua importanza possa essere riconosciuta e gli consenta di ottenere un rango normativamente riconosciuto. La battaglia per lo sport diffuso è una vera e propria battaglia di vita. Sostenerla è il sacrosanto dovere di chi guarda con responsabilità all’avvenire delle nuove generazioni”.