CASTIGLIONE DELLE PESCAIA – Dopo mangiato mi sento un po’ appesantito. Lo credo, dopo quel piatto di spaghetti con le vongole…
Anna si è sdraiata in camera e io e la mia cana siamo rimasti nel soggiorno. La televisione è accesa con volume così basso che è come fosse spenta, non sento niente.
La poltrona è un invito a cedere alla tentazione di un sonnellino. Non dovrei, meglio camminare per cinque o dieci minuti, invece una botta di sonno improvvisa e sono crollato.
Al primo tuono mi sono reso conto che la vetrata del soggiorno era completamente spalancata. Arrivava un leggero soffio di vento. Che bello, ho pensato, un poco di fresco. Poi dopo un po’ un altro tuono, più forte, Meggie è salita sul divano e mi si è accostata cercando di nascondere il muso sotto il mio braccio disteso.
La bella sensazione di sentirla vicina mi ha conciliato l’approccio con il divano
Un altro tuono, fragoroso, Anna si è alzata e ha chiuso la tapparella lasciando aperta la porta finestra per far entrare comunque un po’ d’aria.
Il frescolino mi riconcilia con Morfeo. Anche Meggie, più rassicurata, ronfa di piacere e non si cura dei tuoni che a momenti sembrano più lontani.
Improvvisamente il vento si è fatto quasi minaccioso tanto si è alzato di intensità
Mi sono alzato e tra le fessure della tapparella ho cominciato a vedere gli ombrelli della spiaggia libera che volano rincorsi dai bagnanti.
La spinta è così forte che pare vogliano entrare in soggiorno sia l’aria che il mare e gli ombrelloni.
Nello stabilimento balneare adiacente osservo i bagnini che si affrettano a chiudere quelli rimasti ancora aperti mentre con un fuggi fuggi generale le persone sciamano alla ricerca di un riparo con asciugamani, borse e sacchetti.
Le prime gocce, grandi, quasi palpabili e finalmente ed inesorabilmente una pioggia fortissima con sferzate di vento che nebulizzano la pioggia e tolgono la vista del mare.
Poi un po’ di calma e vedo il mare tutto bianco, e sento che il rumore della leggera risacca pomeridiana si è trasformata in ruggito con le raffiche di libeccio.
Intravedo un barlume di sole, cala il vento, smette di piovere. Il cielo si apre e improvvisamente la burrasca è finita.
La spiaggia ha cambiato colore, tutta bagnata è più scura.
Il mare è di nuovo azzurro.
Le persone che avevano cercato riparo nelle cabine si riaffacciano timidamente e riconquistano le postazioni.
Dopo poco tempo torna tutto come prima che cominciasse il temporale.
Domani forse si replica.