ORBETELLO – “Dal prossimo ottobre Orbetello rischia di avere un pronto soccorso che, di facciata, è h24, ma che in realtà non lo è”, affermano il consigliere regionale della Lega e vicepresidente della commissione sanità Andrea Ulmi e l’assessore alla sanità di Orbetello Silvia Magi.
“Ci risulta – sostiene Ulmi- che dal prossimo mese l’Asl avrebbe intenzione di eliminare il servizio notturno di radiologia che, oggi, è gestito su reperibilità. Questo comporterebbe che i casi più gravi vengano dirottati su Grosseto, che si intervenga con il teleconsulto, oppure che si rimandi a casa il paziente per sottoporlo ad esame diagnostico la mattina successiva. Se questo dovesse avvenire sarebbe evidente che il pronto soccorso di Orbetello risulti nei fatti depotenziato. Noi questo non lo possiamo consentire”.
“Sono stata informata di questa eventualità – sostiene Magi- ed ho chiesto immediatamente un incontro al dottor Forti per capire se queste notizie corrispondano a verità. Se confermate non ho difficoltà a dire che il nostro pronto soccorso sarebbe mutilato di un servizio importante e fondamentale e che a farne le spese sarebbero i cittadini. Forse qualcuno dimentica quanto sia strategico il nostro ospedale non solo nel periodo di massima affluenza turistica, ma anche durante il resto dell’anno, essendo un riferimento anche per i cittadini provenienti dall’alto Lazio”.
“In questi giorni mi giungono denunce di un personale infermieristico ormai allo stremo – sostiene ancora Ulmi- in particolar modo su Grosseto, Massa Marittima e Casteldelpiano e non ho dubbi che sia così anche a Orbetello e a Pitigliano. Si riaprono i reparti, come nel caso di medicina a Pitigliano, appoggiandosi ai medici degli altri presidi con un impegno a dotarlo di personale proprio, ma non si sa quando ciò possa avvenire. In analogia a quanto accaduto già in altri ospedali si pensa chiudere il servizio di radiologia notturno al pronto soccorso di Orbetello. Mi pare evidente che dietro alle parole rassicuranti, al ‘giù le mani dai piccoli ospedali’ ribadito anche di recente dal Presidente Giani, la sanità maremmana si trovi sotto l’attacco delle scelte regionali, dunque del Pd, e della Asl che, anche nelle ultime nomine, ha dimostrato di soggiacere alle pressioni di Arezzo su scelte apicali e di non raccogliere le preghiere di attenzione di una Maremma sempre più amara”.