GROSSETO – Salario minimo, sanità pubblica e universale, no alla flat tax, riforma del sistema pensionistica e nuove regole per i lavori usuranti. Sono alcuni dei punti del programma di Unione popolare, che alle prossime elezioni politiche vedrò tra i candidati all’uninominale della camera dei deputati anche l’ex senatore Salvatore Allocca. «Io credo che la sinistra possa avere l’ambizione di sconfiggere la destra se propone politiche alternative. Non ci si può limitare alla difesa dell’esistente».
Unione Popolare con De Magistris vede al proprio interno due anime: Rifondazione Comunista e Potere al Popolo.
«Vogliamo dar vita ad un soggetto credibile che rimetta insieme i pezzi sparsi della sinistra per proporre un cambiamento in meglio della società» afferma Allocca.
«Basta regali, regalini, superbonus: dobbiamo mettere mano alle questioni fondamentali. Vogliamo introdurre il salario minimo, che non può scendere sotto i 10 euro. Non è vero che i giovani preferiscono stare sul divano piuttosto che lavorare. Ma se il lavoro è 500 euro a chilometri di distanza come fanno? Bisogna riformare il sistema pensionistico e mettere mano ai lavori usuranti: non è la stessa cosa lavorare in un ufficio o dietro la scrivania. Inoltre a 60 anni non si può fare quel che si fa a 20».
Allocca interviene anche in merito alla guerra in Ucraina: «In politica estera abbiamo perso un’occasione: l’Italia e l’Europa hanno lasciato il ruolo attivo, di dialogo tra i contendenti, ad Erdogan, con a cascata una crisi inflattiva e ambientale. Il gas russo viene bruciato nell’aria, e noi dobbiamo fare i rigassificatori: paghiamo il gas dieci agli americani, loro nel mercato interno lo vendono a cinque, e dalla Russia lo pagavamo due. Intanto la guerra tra i due imperialismi si sta allargando, e in mezzo ci sono gli ucraini che pagano con il sangue e l’Europa paga da un punto di vista economico».
Per quanto riguarda il welfare Allocca parla di “dramma abitativo” «Abbiamo speso una marea di soldi che sono stati dati a pioggia tra superbonus, 90%, 65%, se volevamo sostenere il settore, doveva essere stata fatta una scelta di riqualificazione dei centri storici o degli edifici abbandonati. Senza percorrere la logica delle regalie».
Per la sanità il candidato di Unione popolare parla di «situazione caotica nei pronto soccorso: siamo tornati alle mutue, tra l’altro per Regione, mentre con la 630 avevamo una sanità universale».
«La Meloni parla di Nazione. Ma quale Nazione? È stata spezzettata in 100 parti e 100 diritti. Parla di italiani, ma quali? Di serie A, B o C? Chi si è arricchito e si arricchirà con la flat tax? Perché Salvini non dice quanto guadagnerebbe lui rispetto ad un operaio con la riforma della flat tax?».
«Tra i candidati ci sono Rossi di nome e Rossi di fatto. Scegliamo nella seconda categoria. Abbiamo raccolto 350 firme (ne bastavano 150): abbiamo avuto risposta straordinaria» (nella foto Francesco Ladu, Salvatore Allocca, Valerio Bennati).