di Barbara Farnetani
ALBINIA – Dopo quasi una settimana si sono dovuti arrendere e lasciare la propria casa. La famiglia Ferrini di Albinia ha resistito fino a venerdi scorso poi, con le previsioni meteo che minacciavano un’altra allerta, ha preferito non rischiare e rifugiarsi ad Orbetello, in casa di un amico. «Nonostante tutto non ci siamo mai sentiti abbandonati – afferma Luigi Ferrini, il capofamiglia – l’ondata di piena della notte di lunedi ci ha lasciati completamente isolati, l’acqua ha riempito garage e cantine, fortunatamente però non ha toccato l’appartamento. Ci siamo barricati dentro con 10 gatti e due cani, e abbiamo aspettato» I Ferrini hanno contattato il figlio, che vive e lavora a Firenze, che a sua volta attraverso la pagina facebook della Provincia ha dato l’allarme. «I primi ad arrivare sono stati i Vigili del fuoco con l’overcraft – continua Ferrini – avevamo bisogno della bombola del gas, il giorno dopo è arrivato un camion del Savoia Cavalleria che però non poteva raggiungerci perché la casa era circondata, e tutt’ora lo è, dall’acqua alta. I ragazzi del reggimento però non si sono persi d’animo e sono tornati con il solito camion e un gommone su cui hanno caricato la bombola del gas e a forza di remi sono giunti alla porta di casa, mentre nei due viaggi successivi ci hanno rifornito di viveri.»
«Abbiamo avuto un’assistenza che di meglio non si poteva – continua Ferrini – il Capitano Gaudesi mi ha lasciato il suo numero di telefono e si è mantenuto in contatto per assicurarsi che andasse tutto bene sino a quando non abbiamo chiesto l’evacuazione.» Il momento di lasciare la casa è stato una sorta di sbarco dall’Arca di Noè. I Vigili del fuoco sono andati con tre hovercraft su cui sono saliti i tre componenti della famiglia Ferrini e sono stati caricati i 10 gatti e 2 cani della figlia che è veterinaria. Ad attenderli all’asciutto c’erano i mezzi del Savoia che hanno trasportato gli animali alla clinica veterinaria e accompagnato la famiglia a Fonteblanda.
«La fortuna – continua Ferrini – è che di fatto tranne garage e cantine la casa non è stata toccata. Ci sarà da rifare l’impianto di riscaldamento, le auto avranno bisogno di molta manutenzione, ma per il resto si è salvato tutto. Anche gli strumenti di mio figlio Simone che è un musicista e un tecnico audio. Quello che posso testimoniare è che non siamo mai stati lasciati soli. Dai Vigili del fuoco alla Protezione civile, ma soprattutto il Savoia che è andato ben oltre il proprio dovere, seguendoci passo passo in ogni nostra necessità.»