GROSSETO – Sono sempre di più i cittadini residenti che scelgono di curarsi nel territorio della Asl Toscana Sud Est tra Arezzo, Grosseto e Siena. Anche in confronto con il resto della regione, l’area sud est dimostra una grande attrattiva per i propri abitanti. Questo dicono i recenti dati dell’Osservatorio regionale che monitora 33 prestazioni di diagnostica ed esami strumentali e 17 visite.
“È il risultato di un lavoro che la Toscana sta portando avanti da anni, anche grazie all’impegno serrato dei professionisti della nostra azienda” afferma Roberto Turillazzi, direttore dello staff di direzione sanitaria e referente dell’Area Vasta Sud Est sui tempi d’attesa.
“I numeri dell’Osservatorio regionale, datati al 15 luglio 2022, tengono conto del “catchment index”, un indice che mette a confronto i volumi delle prescrizioni mediche con quelli delle prenotazioni nel sistema sanitario pubblico. Questa rilevazione interessa solo una parte di prestazioni e non tutte quelle specialistiche ambulatoriali, così come non riguarda le visite di controllo che hanno un canale dedicato e distinto.
Se prendiamo in considerazione l’ultima rilevazione, prosegue Roberto Turillazzi, le visite specialistiche nell’area vasta sud est mostrano un “catchment index” del 74,6%.”
Ad Arezzo questo indice è del 76,3%; a Grosseto del 77,4%; a Siena, che comprende anche l’Azienda Ospedaliera Senese, del 70,1%. Per quanto riguarda la diagnostica, questo parametro nell’Area vasta sud est è del 70%: Arezzo 92,6%; Grosseto 62%; Siena 55,2%.
Il valore regionale per le visite specialistiche è del 64,8%, mentre per la diagnostica del 61,1%.
Nonostante l’aumento del numero di prestazioni erogate, i tempi d’attesa previsti dalla Regione per le visite vengono rispettati nell’84,1%: tra questi ben sei visite raggiungono valori oltre il 90%, come ad esempio chirurgica generale, fisiatrica, oncologica, oculistica, chirurgica vascolare, pneumologica; naturalmente ci sono alcuni ambiti dove sussistono criticità come le visite allergologiche e dermatologiche.
Per gli esami strumentali e di diagnostica, i tempi d’attesa sono rispettati in oltre l’80.9% dei casi, con 15 esami che raggiungono valori uguali o superiori al 90% (RM encefalo e tronco encefalico, TC capo, torace, bacino, rachide, prestazioni correlate alla diagnostica dell’apparato visivo ed uditivo, mammografia ed ecografia mammaria clinica, ECG ed ecocuore, EMG per tunnel carpale).
Solo nel caso di quattro prestazioni si rilevano risultati inferiori al 75% e sono spirometria, RM colonna, colonscopia ed EMG standard.
“Questi risultati sono significativi non solo per il miglioramento dell’indice di cattura che mostra quanto le persone si fidano del sistema sanitario pubblico, ma anche per la concomitante riduzione dei tempi d’attesa. Senza dubbio abbiamo ancora da migliorare, ma resta il fatto che i risultati raggiunti evidenziano che la strada intrapresa è quella giusta” conclude Roberto Turillazzi.