GROSSETO – «Grosseto è ai vertici per insicurezza stradale» a dirlo Clelia Formiconi dell’associazioni di vittime strada e coordinatrice del Movimento strada alla vita.
«Le associazioni a cui appartengo si stringono affrante e costernate alle famiglie delle vittime di Braccagni. Da più di venti anni ci battiamo per la prevenzione e sicurezza stradale sul nostro territorio. Grosseto è ai vertici per insicurezza stradale. Anche per i suoi duemila chilometri di strade».
«Condividiamo la richiesta del presidente della Federazione Ciclistica Toscana che chiede leggi più sicure per gli utenti deboli della strada come ciclisti e pedoni. Manca, da parte di chi legifera, la necessaria attenzione per una soluzione ad un grave problema» prosegue Formiconi.
«Proponiamo di unirci in una rete di solidarietà per ottenere quanto manca a difesa degli utenti deboli. La stessa strenua battaglia che ci fece ottenere l’omicidio stradale. Chiediamo, anzi, urliamo per dare voce a quel silenzio: un miglioramento della mobilità sostenibile. Allargamento significativo delle zone 30. Pattuglie che presidino a rotazione gli attraversamenti pedonali.Le strisce spesso ignorate dagli autisti. Con il paradosso che quando si fermano sono i pedoni a ringraziare».
In questo modo le multe sono educative e pure un deterrente. Rispetto degli utenti deboli sempre: pedoni e ciclisti. Migliore segnaletica e riduzione della velocità. Lo spazio in strada va gestito in modo democratico: non appartiene ad auto e mezzi più grandi. Bensì al contrario ai più deboli che vanno democraticamente rispettati» conclude.