SCARLINO – “Il successo è l’abilità di passare da un fallimento all’altro senza perdere l’entusiasmo: se questo adagio di Churchill fosse vero l’Amministrazione comunale di Scarlino non avrebbe concorrenti”, scrivono, in una nota, i gruppi di minoranza PensiAmo Scarlino, Scarlino Insieme e Per Scarlino.
“Non si contano più infatti le gaffe, i cambi di rotta, i ritardi e i ricorsi accumulati dalla giunta leghista in questi tre anni di mandato – proseguono -; sarebbe impossibile elencarli tutti senza tediare i poveri cittadini, ma non possiamo tacere l’ultimo smacco e quanto accaduto con gli arredi urbani in Piazza Garibaldi”.
“Che i gusti non si discutano è giusto, vale quando si agisce con soldi propri: a casa nostra allora si può “comprare anche una poltrona. Perché una poltrona in piazza? Una poltrona sta in casa, non si mette una poltrona in piazza per un salotto piccolo borghese di una famiglia di arricchiti” così ironicamente parlava il professor Sgarbi nel suo video che ha fatto il giro d’Italia, consigliando in maniera garbata e dotta alla sindaca di “togliere delicatamente” i sedili, ma noi aggiungiamo che quando si spendono soldi pubblici è doveroso per essere inattaccabili seguire forma e sostanza corrette”.
“In questo caso è successo il contrario, sia nel metodo senza il coinvolgimento preventivo dei cittadini, necessario visto lo stravolgimento del centro del borgo o almeno indire un’assemblea pubblica di presentazione del progetto (come fatto a suo tempo per altre opere realizzate) per spiegare le proprie scelte e sentire anche i pareri degli scettici, ma niente di tutto questo è stato fatto, le panchine sono state posizionate e la cittadinanza ha scoperto la Piazza e tutto il resto degli arredi a cose fatte”.
“Anche nel merito c’è stato qualche problema, vista la reazione della Sovrintendenza che ha inviato al Comune una “comunicazione urgente” in riferimento alle numerose segnalazioni relative al posizionamento dei nuovi arredi; ci viene naturale chiederci se il progetto abbia seguito l’iter giusto con richiesta di Autorizzazione Paesaggistica Semplificata prevista nel caso di interventi sistematici di arredo urbano (all. B punto 12 del Dpr n.31/17) dove si chiede maggiore cautela per le “bellezze d’insieme” (centri e nuclei storici) Art.136, comma 1 lett. C del Codice. Una cosa è certa: il parere postumo della Sovrintendenza Belle Arti e Paesaggio non lascia dubbi. I sedili vanno rimossi entro 30 giorni perché installati senza autorizzazione, la rimozione dovrà essere documentata dall’ufficio tecnico comunale, con la figuraccia che ne consegue”.
“Oltre a quella, è di fondamentale importanza il capitolo costi: usando ancora le parole di Sgarbi “non dico che abbiano buttato denaro, ma sporcato e involgarito la bella città di Scarlino e anche Garibaldi che non sarebbe contento di vedersi intorno sedili di plastica”. Invece è stato anche sprecato denaro pubblico e ci sembra doveroso informare la Corte dei Conti vista la futura necessità di comprare arredi adeguati per un mero errore della Giunta e dei suoi tecnici. Alla fine qualcuno dovrà risarcire il danno economico causato al Comune di Scarlino”.
“Quello d’immagine sarà purtroppo indelebile e non accettiamo accuse, abbiamo fatto lecitamente la nostra parte nel segnalare e cercare di correggere un obbrobrio riconosciuto tale da tutti tranne da chi l’ha perpetrato con arroganza e provocazione che a questo giro li ha travolti e si è ritorto contro”.
“Cara sindaca Travison che dire, al suo posto ne trarremmo le conseguenze. Speriamo solo che questa vicenda serva da lezione e come ha scandito in chiusura del suo visualizzatissimo video il prof. Sgarbi “sia servita a salvare Scarlino da un orrore inutile”, concludono dall’opposizione.